PESARO - Una grave sofferenza del bilancio, il cui equilibrio al momento non è più garantito. Un aumento di spesa che comporterà tagli nell’attività delle venti scuole superiori. «Quella del caro energia è una sfida decisiva che richiede un accordo di colore politico, la situazione è tragica, dobbiamo essere uniti. La crisi non ha partito e deve impegnare il Governo e la Regione a erogare gli aiuti economici necessari per fronteggiare i rincari».
La strategia
Si è rivolto principalmente ai sindaci del territorio il presidente della Provincia.
Gente impaurita
«Non è esagerato parlare di economia di guerra, la gente ha paura come durante il Covid - ha dichiarto assai preoccupato Paolini -. Da una parte c’è stato un calo delle entrate, mezzo milione in meno di imposta Rc auto e due milioni e mezzo di euro in meno sull’Ipt, l’imposta legata alla immatricolazione dei veicoli. Si è registrato inoltre un aumento dei tassi di interesse sui mutui con maggiori oneri di 63.000 euro sul 2022, 801.000 euro sul 2023 e 834.000 euro sul 2024. Quindi l’impennata dell’energia elettrica: ad agosto è entrato in vigore il nuovo contratto della Consip con la conseguente esplosione delle fatture. Per l’illuminazione degli uffici di viale Gramsci siamo passati da 6.812 euro di luglio a 37.000 euro di agosto. Nel capitolo scuole superiori, invece, la bolletta della energia elettrica di agosto ha raggiunto 85.500 euro, a fronte di 18.500 euro di luglio. Nel capitolo del riscaldamento delle scuole, le spese sono lievitate, da ottobre ad aprile si stima un costo di 4 milioni e 100.000 euro rispetto al milione di euro riferito allo stesso periodo dell’anno precedente. Restano 616.000 euro a bilancio per coprire le spese per i caloriferi fino a dicembre. La ditta del contratto di Global service ha richiesto inoltre pagamenti mensili».
Poche certezze
Il presidente Paolini ha annunciato una soluzione tampone: «Da qui a fine anno si è concordato di trasformare in ore calore per circa 800.000 euro alcune migliorie che la ditta si è impegnata a realizzare. Questo dovrebbe garantire il riscaldamento entro dicembre, senza effettuare tagli». Durante il consiglio, Paolini ha anticipato alcune proposte di risparmio energetico nei licei e istituti tecnici e professionali da sottoporre ai presidi e ai comitati degli studenti: «Nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica - ha chiarito il presidente - faremo degli incontri per prendere decisioni collegialmente e adottare soluzioni unitarie. Per evitare la didattica a distanza il sabato intendiamo suggerire di allungare le lezioni al pomeriggio, si propone inoltre di bloccare le riunioni con i genitori in serata e farle in videoconferenza, le associazioni che ci chiedono la disponibilità delle palestre dovranno pagarsi il riscaldamento da sole, noi siamo costretti a spegnere tutto entro le ore 17, riducendo la durata del calore e abbassando di un grado o due la temperatura». La minoranza si è dimostrata collaborativa, per un fronte unico contro la crisi energetica: «Dobbiamo prestare attenzione a non fare pagare agli studenti il prezzo della didattica a distanza come durante la pandemia», si è raccomandato il consigliere Domenico Carbone, capogruppo di centrodestra.
I sindacati
Sull’eventuale ricorso alla Dad il sabato, fuori consiglio, i sindacati Cgil e Federazione dei lavoratori della conoscenza di Pesaro Urbino hanno manifestato al presidente della Provincia la loro perplessità al ricorso alla didattica a distanza che arrecherebbe «danno ad alunni e operatori del settore».