Pesaro, il rapinatore della farmacia: «Ho fatto una stupidaggine». Il giudice: «Deve capire, rimane in carcere»

Pesaro, il rapinatore della farmacia rimane in carcere: «Ho fatto una stupidaggine»
PESARO - Ha ripercorso i momenti della rapina che ha compiuto domenica. Con in testa uno scopo ben preciso: avere i soldi per comprarsi la dose di eroina. Ieri mattina in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Ha ripercorso i momenti della rapina che ha compiuto domenica. Con in testa uno scopo ben preciso: avere i soldi per comprarsi la dose di eroina. Ieri mattina in tribunale a Pesaro l’interrogatorio di garanzia del 21enne che domenica era uscito da una comunità di recupero per tossicodipendenti per andare alla farmacia Mari di via Fratelli Rosselli. 


LEGGI ANCHE:
Camerino, entra in farmacia con un coltello: malvivente in fuga con il bottino

Civitanova, rapina in farmacia. Il direttore: «E' stata un'azione fulminea»


Qui, armato di un coltellaccio da cucina, ha minacciato la dipendente per prendersi parte dell’incasso, circa 300 euro. Di fronte al giudice, difeso dall’avvocato Marilù Pizza e Giulia Volponi, ha detto di averlo fatto per potersi fare di eroina. Ha parlato di una stupidaggine. Il giudice Francesco Messina ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare del carcere. «Il motivo è duplice – spiega Messina – da un lato c’è l’esigenza collettiva di mettersi al riparo da gesti irresponsabili e pericolosi per la comunità. Dall’altro ci deve essere anche da parte del ragazzo una presa di coscienza di un percorso di responsabilità che deve iniziare a fare. Non chiuderemo il fascicolo, ma lo seguiremo affinchè possa rendersi conto che queste non sono delle stupidaggini, ma sono dei crimini. Occorre dare il giusto peso alle parole e capire le conseguenze dei fatti».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico