Molesta sessualmente la nipote di dieci anni, lo zio orco finisce a processo

A processo per molestie su una bambina
PESARO - Avrebbe molestato la nipote bambina, zio finisce a processo. Udienza preliminare in tribunale un per caso molto delicato avvenuto nel Pesarese. L’uomo, circa 60...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO - Avrebbe molestato la nipote bambina, zio finisce a processo. Udienza preliminare in tribunale un per caso molto delicato avvenuto nel Pesarese. L’uomo, circa 60 anni, è stato rinviato a giudizio con la pesantissima accusa di aver molestato sessualmente la nipote acquisita che all’epoca dei fatti aveva appena 10 anni. Una situazione che sarebbe andata avanti per un paio di anni.

 

Palpeggiamenti e approcci mentre la piccola era nella casa vicina allo zio e che hanno lasciato inerme per diverso tempo la povera bambina.Tutto sepolto nella memoria, mai urlato all’esterno, ma sempre presente. Corrosivo come un tarlo. Finchè i genitori hanno notato qualche anno dopo che la ragazzina era chiusa in se stessa, malinconica. Uno stato non proprio compatibile con una adolescenza da vivere nella spensieratezza. La ragazzina ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai genitori. Confidenze che sono diventate macigni. La coppia ha quindi denunciato tutto alla squadra mobile della questura di Pesaro che ha avviato le indagini con determinatezza e discrezione. Lo zio ha una precedente condanna per reati simili, dunque per la famiglia uno shock. E un elemento che per l’accusa ha un valore importante. Le indagini sono andate avanti finchè la minore è stata sentita durante un incidente probatorio in cui ha raccontato quell’incubo. Lucida, presente a se stessa. Il giudice l’ha ritenuta credibile, affidabile e capace di testimoniare. Sul caso è intervenuto anche il tribunale dei minori. Poi si è incardinato il procedimento che ha visto la svolta ieri, in una giornata simbolo: quella contro la violenza sulle donne e a pochi giorni dal 20 novembre, la giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’uomo è stato rinviato a giudizio e il dibattimento inizierà a marzo davanti al collegio, con rito ordinario. La famiglia della ragazzina si è costituita parte civile tramite gli avvocati Silvia Remedia e Marilù Pizza e ha avanzato una richiesta di risarcimento di circa 200 mila euro per la bimba, madre e padre. Non è una questione economica, ma di presenza e supporto per assistere al meglio la famiglia e puntellare l’indagine. L’avvocato dell’imputato ha scelto il rito ordinario per poter presentare la propria difesa. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico