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PESARO - Proposte sessuali, avances ripetute, appostamenti per vederla. Finché un giorno è entrato in casa sua di soppiatto per tentare di violentarla. Ieri la condanna con il rito abbreviato davanti al Gup di Pesaro. Il fatto era accaduto in una calda giornata d’agosto alle 7,30 a Montelabbate. Una giovane si stava preparando per andare al lavoro quando si è trovata davanti un uomo di 60 anni che senza perdere troppo tempo ha tentato di assalirla.
C’è stata una colluttazione, lei ha cercato di divincolarsi, dimenarsi finchè è caduta a terra. Qui in qualche modo è riuscita a togliersi dalla presa di lui ed è scappata in strada urlando a squarciagola per cercare di attirare l’attenzione dei vicini.
L’allarme
Sul posto erano intervenuti i carabinieri che hanno raccolto le testimonianze della giovane e di alcuni vicini di casa che hanno sentito il trambusto e assistito alle fasi finali della scena. Un fatto che ha destato molta preoccupazione e che ha portato alcuni residenti ad affacciarsi sulla via. L’aggressore era un volto noto nel quartiere, così i militari si sono messi sulle sue tracce. Un’azione fulminea tanto che in pochi minuti erano a casa sua e l’uomo stava proprio in quel momento rientrando nell’abitazione. Era stato descritto con una maglietta, che nel frattempo aveva cambiato per dissimulare quanto aveva appena fatto. Messo alle strette, era stato arrestato. Durante la convalida si era dimostrato molto confuso e non in grado di spiegare i motivi dell’aggressione. Tanti “non so” in risposta alle domande del giudice. Il 60enne oggi è in carcere, era disoccupato, percettore del reddito di cittadinanza. Da quanto è emerso, erano due anni che l’uomo aveva messo gli occhi su quella donna. Tanto che la seguiva, si faceva trovare davanti casa o in altri luoghi frequentati da lei. Non solo, la vessava e la apostrofava con frasi pesanti e disturbanti. Tanto che lei aveva cambiato abitudini modificando alcuni orari per evitare di incontrarlo. Non era mai andato oltre, anche se tutto ciò era già pesantissimo. Quella mattinata d’agosto aveva scavalcato il cancello di casa e si era introdotto all’interno per assalirla. I reati contestati sono tentata violenza sessuale, atti persecutori, lesioni personali, violazione di domicilio. Il giudice lo ha condannato per tutti e quattro i capi di imputazione a 3 anni e 4 mesi. Giulia De Luca, avvocato dell’imputato, è pronta a fare appello.
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Corriere Adriatico