Pesaro, inferno in casa: botte davanti al bimbo e feci di cane in faccia alla moglie. «Se mi denunci ti ammazzo»

Pesaro, inferno in casa: botte davanti al bimbo e feci di cane in faccia alla moglie
PESARO - Ieri davanti al collegio del tribunale di Pesaro il caso di un 51enne accusato di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Secondo l’accusa prevaricazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO - Ieri davanti al collegio del tribunale di Pesaro il caso di un 51enne accusato di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Secondo l’accusa prevaricazione fisica e psicologica nei confronti della moglie, una donna di origini straniere, anche in presenza del figlio ancora minore.

 

Vengono contestati episodi in cui lui avrebbe colpito la moglie con calci, buttata a terra e presa per il collo. In un altro episodio l’avrebbe presa per i capelli e trascinata, strappandoglieli. Un contesto difficile di una separazione in cui ci sarebbero state ingiurie ma anche minacce di morte, tali da incutere nella donna paura e prostrazione, così come nel figlio. Dopo la separazione, l’uomo avrebbe continuato a presentarsi a casa della ex, circostanza che ha portato la donna ad avere paura, anche per via di alcune telefonate minatorie in cui avrebbe detto di volerla uccidere. Uno stato di soggezione tale da aver paura di denunciarlo. Le avrebbe detto: «se mi denunci ti ammazzo».

Ci sarebbe anche stato un episodio in cui le avrebbe persino sporcato la faccia con le feci del cane. «Non è acido» le avrebbe detto. Poi sputi in faccia con disprezzo. Nel novembre del 2022 l'uomo si era attaccato al campanello perchè rivoleva la casa che aveva lasciato. Madre e figlio si erano chiusi in casa, poi l'intervento dei carabinieri e la denuncia. Mamma e figlio, oggi maggiorenne, si sono costituiti parte civile con l’avvocato Christian Guidi chiedendo un risarcimento di 50mila euro ciascuno. Anche l’associazione Gens Nova, a difesa delle vittime di violenza, si è costituita parte civile. Ma il collegio ha rigettato la costituzione. La difesa dell’imputato, rappresentata da Gherardo Saragoni Lunghi e Paola Righetti, è pronta a smontare le accuse, lo farà nel proseguo del dibattimento.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico