Di giorno ambulante, di notte "importatore" di quintali di hashish: adesso rischia 11 anni di carcere

Di giorno ambulante, di notte "importatore" di quintali di hashish: adesso rischia 11 anni di carcere
PESARO - Di giorno mercante ambulante di abbigliamento, ma una volta chiusa la bancarella è stato accusato di fare tutt’altro. Ovvero essere uno degli intermediari...

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PESARO - Di giorno mercante ambulante di abbigliamento, ma una volta chiusa la bancarella è stato accusato di fare tutt’altro. Ovvero essere uno degli intermediari per un traffico internazionale di droga. Dall’estero una prima tappa a Milano, poi diritta in Sicilia, a Palermo. Ma a essere coinvolto è un italiano di origini marocchine M.E. di 65 anni residente nel Pesarese a Tavullia, ora in carcere a Pesaro con la grave accusa di spaccio e associazione a delinquere.

 

Del resto le indagini sono state portate avanti dalla direzione distrettuale antimafia. E si parla di quintali e quintali di hashish. Il processo si celebra nella famosa aula bunker a Palermo e la richiesta di condanna per il pesarese è molto alta. Secondo le indagini nonostante si trovasse agli arresti domiciliari per altri reati, un 52enne palermitano avrebbe avuto il ruolo di coordinare un gruppo di persone per importare ingenti quantitativi di hashish, attraverso contatti con soggetti stranieri operanti sul territorio nazionale tra cui il marocchino, residente nel Pesarese, ritenuto responsabile dello smistamento in Italia di ingenti quantitativi di tale sostanza stupefacente, per conto di fornitori che si trovavano in Marocco. 

I contatti

L’hashish inizialmente veniva stoccato in dei magazzini al nord Italia. La sostanza stupefacente veniva così acquistata e trasportata dalla provincia di Milano, da Vicenza o dalla provincia di Alessandria verso Palermo. In un caso era stato acquistato un carico di mille chili circa di stupefacente del tipo hashish da immettere a Palermo di cui 718 sono stati sequestrati. L’operazione “Green Finger” condotta da personale della Squadra Mobile palermitana, su delega della Dda, ha portato a 23 arresti con l’accusa a vario titolo del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico, anche internazionale, di stupefacenti. Secondo l’accusa il pesarese, difeso dall’avvocato Michele Mariella, eseguiva le direttive del dominus per le importazioni della sostanza, l’individuazione dei corrieri, l’acquisto dei biglietti aerei. Al 62enne viene contestato in un caso il fatto di essere stato in concorso un intermediario fra quattro acquirenti e il venditore per una partita di 95 kg di hashish. Poi in un’altra occasione il pesarese avrebbe fatto da intermediario anche per un acquisto a Roma di 170 kg di hashish per poi trasferirli a Vicenza e successivamente a Palermo. In un altro frangente avrebbe fatto da tramite tra il venditore e l’acquirente per l’acquisto di 150 kg di hashish, avendo anche consegnato materialmente il denaro per il pagamento. Somme molto alte, decine di migliaia di euro. Tra il settembre 2015 e l’agosto del 2016 i poliziotti hanno sequestrato 700 chili di droga. Per l’ambulante pesarese la richiesta di condanna è di 10 anni e 8 mesi. La sentenza il 6 luglio.

 

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Corriere Adriatico