Mezzo milione di euro sui conti all'estero: in due a processo per riciclaggio

Mezzo milione di euro sui conti all'estero: in due a processo per riciclaggio
PESARO Quasi mezzo milione di euro investito su conti esteri. Ma quei soldi sarebbero, secondo l’accusa, derivati dal mancato pagamento delle imposte. E dunque di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO Quasi mezzo milione di euro investito su conti esteri. Ma quei soldi sarebbero, secondo l’accusa, derivati dal mancato pagamento delle imposte. E dunque di provenienza illegale tale da aprire il fascicolo per riciclaggio. Si è aperto ieri il processo davanti al tribunale collegiale a carico di un 56enne pesarese un 34enne residente a Mondavio accusati di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita.

 

Secondo l’impianto accusatorio il 56enne si sarebbe servito di conti esteri direttamente o indirettamente a lui intestati aperti in un istituto di credito slovacco, a Bratislava. Tra i conti anche quello di una società operante a Pesaro riconducibile all’uomo. L’obiettivo era quello di far sparire quei soldi e quindi di compiere manovre di investimento o movimentazioni finalizzate a investimenti immobiliari tramite bonifici, ricariche poste pay, prelievi e versamenti. Secondo l’accusa i soldi sarebbero finiti sul conto dell’altro coimputato e di altri due soggetti romeni che oggi risultano irreperibili. Per l’accusa l’obiettivo era quello di sostituire e trasferire il denaro provento di mancato pagamento delle imposte relative agli anni 2015 e 2016. Fatto per il quale il 56enne è già stato condannato nel 2020. Il disegno criminoso, secondo gli inquirenti, era quello di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita del denaro, ovvero la somma di 477 mila euro. Il 34enne e altri due romeni sono invece accusati in concorso di aver ricevuto somme di denaro tramite bonifici, ricariche, money transfer e versamenti in contanti per poi compiere azioni commerciali per acquistare beni immobili. Investimenti che per l’accusa sarebbero stati mirati a “sostituire” il denaro frutto di evasione fiscale. Il tutto per i 477 mila euro già citati nel periodo tra il 2016 e 2017. La Guardia di Finanza ha scoperto tutto e ha denunciato l’uomo prima per l’evasione fiscale per cui è stato condannato, poi si è aperta la costola dell’indagine e il nuovo processo. Il 56enne è difeso dall’avvocato Francesco Argento mentre il 34enne dal legale Riccardo Piergiovanni. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico