Mezzo milione di euro sui conti all'estero: in due a processo per riciclaggio

Mezzo milione di euro sui conti all'estero: in due a processo per riciclaggio
Mezzo milione di euro sui conti all'estero: in due a processo per riciclaggio
di Luigi Benelli
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Venerdì 5 Novembre 2021, 08:00

PESARO Quasi mezzo milione di euro investito su conti esteri. Ma quei soldi sarebbero, secondo l’accusa, derivati dal mancato pagamento delle imposte. E dunque di provenienza illegale tale da aprire il fascicolo per riciclaggio. Si è aperto ieri il processo davanti al tribunale collegiale a carico di un 56enne pesarese un 34enne residente a Mondavio accusati di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro di provenienza illecita.

Secondo l’impianto accusatorio il 56enne si sarebbe servito di conti esteri direttamente o indirettamente a lui intestati aperti in un istituto di credito slovacco, a Bratislava. Tra i conti anche quello di una società operante a Pesaro riconducibile all’uomo. L’obiettivo era quello di far sparire quei soldi e quindi di compiere manovre di investimento o movimentazioni finalizzate a investimenti immobiliari tramite bonifici, ricariche poste pay, prelievi e versamenti. Secondo l’accusa i soldi sarebbero finiti sul conto dell’altro coimputato e di altri due soggetti romeni che oggi risultano irreperibili.

Per l’accusa l’obiettivo era quello di sostituire e trasferire il denaro provento di mancato pagamento delle imposte relative agli anni 2015 e 2016. Fatto per il quale il 56enne è già stato condannato nel 2020. Il disegno criminoso, secondo gli inquirenti, era quello di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita del denaro, ovvero la somma di 477 mila euro. Il 34enne e altri due romeni sono invece accusati in concorso di aver ricevuto somme di denaro tramite bonifici, ricariche, money transfer e versamenti in contanti per poi compiere azioni commerciali per acquistare beni immobili. Investimenti che per l’accusa sarebbero stati mirati a “sostituire” il denaro frutto di evasione fiscale. Il tutto per i 477 mila euro già citati nel periodo tra il 2016 e 2017. La Guardia di Finanza ha scoperto tutto e ha denunciato l’uomo prima per l’evasione fiscale per cui è stato condannato, poi si è aperta la costola dell’indagine e il nuovo processo. Il 56enne è difeso dall’avvocato Francesco Argento mentre il 34enne dal legale Riccardo Piergiovanni. 

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