Prelievo col bancomat dell'anziano accudito, il marito della badante prova a scagionarla: condannati entrambi

Prelievo col bancomat dell'anziano accudito, il marito della badante prova a scagionarla: condannati entrambi
PESARO - L’utilizzo del bancomat dell’anziano che avrebbe dovuto accudire costa caro a una coppia di Vallefoglia. Lui tenta di scagionare lei, ma entrambi vengono...

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PESARO - L’utilizzo del bancomat dell’anziano che avrebbe dovuto accudire costa caro a una coppia di Vallefoglia. Lui tenta di scagionare lei, ma entrambi vengono condannati.

 

Ieri la discussione davanti al Gup di Pesaro per un caso di ricettazione, autocalunnia e indebito utilizzo di carte di credito. Un 47enne di Vallefoglia è finito a giudizio con l’accusa di ricettazione per aver ricevuto un bancomat di un signore di Montecchio. L’uomo ne aveva denunciato la scomparsa a febbraio 2021. Lo stesso giorno il 47enne sarebbe stato allo sportello per prelevare 500 euro in contanti. Ma qui subentra un colpo di scena perché dopo la denuncia di sparizione della carta, l’uomo si è presentato spontaneamente dai carabinieri di Montecchio e si è addossato tutte le colpe per scagionare la compagna romena di 41 anni. I carabinieri hanno ricostruito i fatti e la donna, collaboratrice domestica della vittima del furto, avrebbe quindi rubato la carta bancomat per poi recarsi al bancomat ed effettuare il prelievo. La carta è stata restituita dopo il prelievo, ma il danno era fatto e la querela è andata avanti arrivando davanti al giudice per l’udienza preliminare di Pesaro. Il 47enne è quindi finito a processo con l’accusa di ricettazione, autocalunnia e indebito utilizzo di carta di credito e lei per furto e il prelievo. Per lui anche la recidiva visto che risultava già precedentemente condannato per fatti simili. Mentre a lei l’aggravante di aver approfittato del fatto di essere collaboratrice domestica della vittima. Entrambi erano difesi dall’avvocato Marco Defendini. Dopo la discussione, con rito abbreviato, l’uomo è stato condannato a 2 anni di reclusione per l’autocalunnia. Stessa condanna a 2 anni per la compagna accusata di furto ed indebito utilizzo di carta di credito. 

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Corriere Adriatico