PESARO - È uno stimato artista del tattoo, ma è finito sotto processo per stalking e maltrattamenti in famiglia. Ad accusarlo è la ex fidanzata, con la quale l'imputato ha...
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Botte, spintoni, offese, sputi in faccia, era, a detta della ex, il trattamento che le veniva riservato dal compagno. E questo perché lui non avrebbe mai accettato la nascita di quel figlio.
Le violenze, come ha raccontato alla precedente udienza la donna (che si è costituita parte civile con l'avvocato Alberto Alessi), sarebbero cominciate subito con l'arrivo del piccolo, a marzo 2011. E continuate per tutto il 2012. In più occasioni, la vittima è dovuta ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Ecco allora che l'uomo è finito a processo. E ieri mattina è toccato a lui (difeso dall'avvocato Anna Virgilio) dire la sua verità sul banco dei testimoni.
Una verità ovviamente opposta a quella della presunta vittima. "Non è vero che non volessi nostro figlio - ha attaccato l'imputato - in realtà era lei che era nevrotica. E questo anche perché non sopportava l'altro mio figlio. Io ero la vittima, lei mi graffiava, picchiava. E ha cercato in tutti i modi di mettermi contro nostro figlio. Non sono un violento e non l'ho mai picchiata".
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