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PESARO - «Pesaro maglia nera nelle Marche per le polveri sottili a inizio 2022, via i vecchi mezzi comunali inquinanti e più alberi in città». L’interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Daniele Malandrino e verrà affrontata alla prossima seduta d’assise, mentre nel consiglio odierno, il primo nel municipio di piazza del Popolo dopo le sedute on-line e fuori sede per la pandemia, ci saranno tra i temi caldi, il project financing della cittadella sportiva a Villa Fastiggi e la variante di Vallugola.
Il documento ispettivo dell’esponente di opposizione parte dagli ultimi dati, pubblicati dal Corriere Adriatico sul livelli di Pm10 nelle principali città delle Marche nei primi tre mesi dell’anno: Pesaro risulta essere maglia nera con 23 sforamenti oltre i 50 mg/mc. «Il numero di superamenti massimo consentiti per legge è fissato in 35 giornate in un anno - evidenzia Malandrino - Dunque, considerato che solo nei primi 3 mesi dell’anno in corso si sono verificati ben 23 sforamenti nella nostra città e che, addirittura, il 26 di gennaio le Pm10 sono schizzate a 71microgrammi per metrocubo è palese che la situazione si presenta oltremisura preoccupante.
Nell’interrogazione di Malandrino, alla quale probabilmente risponderà l’assessore Heidi Morotti, che detiene la delega all’Ambiente, si chiede all’amministrazione comunale, «constatati i preoccupanti dati rilevati, cosa intende fare per porre rimedio a questa grave situazione che vede Pesaro maglia nera della Regione. Il sindaco è responsabile, tra le altre cose, della salute dei propri concittadini. E’ bene ricordare, a tal proposito, che questa preoccupante classifica è strettamente legata alla salute dei cittadini». Il consigliere di centrodestra avanza alcune soluzioni: «Un primo intervento, oltre naturalmente all’educazione ambientale del cittadino, potrebbe essere quello di sostituire gli antiquati mezzi ancora presenti nel parco macchine comunale con nuovi mezzi Euro 6 o, ancora meglio, con mezzi elettrici.
Altro provvedimento, incentivato anche da Legambiente, è quello di prevedere la messa a dimora di alberi che filtrino l’anidride carbonica in cambio di ossigeno, intervento certamente non risolutivo ma che aiuta molto a migliorare la qualità dell’aria. Mi chiedo che fine abbia fatto la promessa elettorale del sindaco in merito ai 12 boschi urbani. Davanti a questa situazione, auspico che vengano presi immediatamente provvedimenti in tal senso, perchè con la salute dei cittadini è bene non scherzare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico