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PESARO La Bicipolitana è da sempre vanto pesarese. La rete ha superato quota 100 chilometri e il Comune non si ferma. Nel mezzo c’è però qualche intoppo. Prendiamo per esempio il progetto “Move on bike” per collegare Pesaro a Montelabbate passando lungo il Foglia. Era stato annunciato in pompa magna nel 2019, poi fasi alterne ogni tanto è riemerso ma senza mai partire ufficialmente. E dire che i fondi ci sono già. Ma l’Amministrazione comunale ha chiesto più tempo e di rimodulare il piano, cosa che il Ministero ha accordato e finalmente stavolta potrebbe essere la volta buona. Quanto alle motivazioni sui ritardi il Comune ha tirato invece in ballo il meteo avverso, con l’alluvione dello scorso maggio e anche il terremoto del 9 novembre 2022. Ma cosa rappresenta in soldoni “Move on bike”?
Il doppio tracciato
Si tratta in sostanza di una pista ciclabile che si delinea lungo la valle del Foglia e che collegherà Pesaro a Montelabbate, o meglio alla zona di Chiusa di Ginestreto.
La rimodulazione
Con la determina comunale del 24 gennaio scorso a firma del dirigente del servizio Manutenzioni, è stato rimodulato il Piano operativo di dettaglio del tracciato di competenza del Comune di Pesaro, che tiene conto anche di interventi urgenti e prioritari contro il rischio idrogeologico e di esondazione del fiume Foglia. L’intervento previsto nel bilancio comunale per l’anno 2023 era di complessivi 922 mila 674 euro di cui 375 mila euro di fondi ministeriali, 422 mila euro con mutuo da contrarre e il restante utilizzando una quota dell’avanzo d’Amministrazione. A entrare nel merito delle modifiche è l’assessore all’Operatività Enzo Belloni. «Stiamo parlando del tratto, che dentro al progetto Move on Bike, è compreso fra Villa Fastiggi e Torraccia per il collegamento dell’attuale linea 3 della Bicipolitana con l’area naturalistica del lago Penserini per 2,6 chilometri di tracciato. Progetto, che abbiamo rimodulato per attenerci alle indicazioni della Soprintendenza, e per tutelare quest’area già di per sé sensibile dall’eventuale rischio di altre possibili esondazioni del fiume. Ci è stato chiesto di utilizzare un asfalto diverso su quel tratto di ciclabile rispetto a quanto preventivato, e con una pavimentazione di tipo drenante in relazione alla tipologia del terreno. Questo ci obbliga a rivedere il progetto e il conto economico per poi andare in gara e affidare i lavori».
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Corriere Adriatico