PESARO - Una perdita dolorosa soprattutto per coloro che ricordano la stagione indimenticabile dell’Ariston, la “belle epoque” pesarese con le sue notti da...
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«La mia mano stretta al tuo braccio. E, se potessi vedersi, il mio cuore stretto al tuo cuore. Ti conobbi che eri un ragazzino. E da ragazzi (ragazzacci), abbiamo avuto notti e giorni da racconti felicemente ridenti, con “luoghi” audaci e birichini. E, tu, vedesti crescere mio figlio e io i tuoi figli. Stimavo Alberto con una certa soggezione. Era un gentiluomo, sia dentro che fuori. Era un ragazzino e andava per viali e vie, dritto e impeccabile, su un “Guzzino” rosso. Poi venne con noi e c’erano Amedeo Re e Marzio Ciano e anche Roberto Bassinini e Paolo Riminucci e via ricordando.Aveva un “Guzzino” rosso. E poi rosso un bicchiere di vino. Avevamo 20 anni, Alberto era del 1940. E dai 18 anni in su seppe farsi onore nel lavoro e, perchè non dirlo ?, anche... negli amori». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico