Pesaro, cinquanta frane sul San Bartolo, parco messo in ginocchio dal maltempo: «Non venite con bici e moto»

PESARO - Il San Bartolo è di nuovo in ginocchio. Il dissesto ha colpito pesantemente, dopo l’alluvione del 16 maggio, la strada Panoramica e i percorsi che scendono a...

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PESARO - Il San Bartolo è di nuovo in ginocchio. Il dissesto ha colpito pesantemente, dopo l’alluvione del 16 maggio, la strada Panoramica e i percorsi che scendono a mare. Inaccessibili strada della Marina a Fiorenzuola e strada Rive del Faro sotto Casteldimezzo. Colpito dalle frane, anche se accessibile, il percorso fino a Baia Vallugola. «La Regione sta sottovalutando le conseguenze delle frane che hanno minato il colle».

 

È il “j’accuse” del consigliere regionale Andrea Biancani. «A rischio c’è la sicurezza della strada Panoramica» rilancia Stefano Mariani, consigliere comunale, ex presidente del Parco e membro del consiglio direttivo dell’Ente. Ieri pomeriggio il parco del San Bartolo ha comunque ricevuto la visita del presidente della Regione Francesco Acquaroli che ha voluto sincerarsi di persona degli ultimi eventi. Da ieri intanto in un tratto della Panoramica, dopo il ristorante Sorpasso, è stato posizionato un semaforo per il senso alternato e dei new jersey per segnalare la frana. La fotografia: percorrere i tornanti di strada della Marina sotto Focara, sbarrata dalle transenne è impressionante. La devastazione della bomba d’acqua è visibile al terz’ultimo tornante. La frana si è staccata da uno dei costoni ma l’intero percorso è ceduto in più punti fino alla spiaggia. Anche la strada Panoramica da Pesaro fino a Vallugola, dove Centro operativo e Provincia si sono adoperati per rimuovere terra e detriti franati, è minata da una serie di smottamenti e dilavamenti. La situazione più critica in tre tornanti dopo il ristorante Sorpasso a Fiorenzuola, sulla strada fra il campeggio e il Tetto del Mondo, Oasi Oikos, fino a Vallugola. «La situazione è drammatica – rimarca Biancani – il colle è di nuovo in ginocchio. Le strade che portano a mare di Fiorenzuola e Casteldimezzo sono inaccessibili. Decine di smottamenti e dilavamenti, servono interventi di consolidamento sulle strade del mare e non solo. Ma tutto questo non si può fare con le poche risorse e con tecnici e ingegneri in forza in Provincia o al Genio Civile. Chiedo il supporto di una struttura straordinaria per il dissesto, una cabina di regia esterna tecnica ad hoc». L’ex presidente del Parco Mariani ha pronta un’interrogazione per chiedere fondi straordinari in somma urgenza: «La falesia di strada della Marina ha franato per di più dove non c’erano protezioni, e dove non sono mai stati fatti i lavori progettati con i fondi dell’incendio per oltre 4 milioni di euro. Se quegli interventi fossero stati realizzati, non ci troveremo in questa situazione da gestire. L’ingegnere della Provincia Mario Primavera ha contato poco più di 15 frane ma dal mio sopralluogo, sono molte di più perché in continuo movimento». In tutto sono 50. Intanto il presidente della Provincia Giuseppe Paolini si appella a ciclisti e motociclisti di non andare sulla sp 44 Panoramica perchè gli sversamenti di fango possono creare insidie e pericoli a causa dello scivolamento. 

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Corriere Adriatico