Pesaro, si è spento Angelo: il suo "coniglio alla Torcolacci" era la delizia della Festa de L'Unità

Si è spento Angelo: il suo "coniglio alla Torcolacci" era la delizia della Festa de L'Unità
PESARO - Addio ad Angelo Torcolacci, anima storica dei ristoranti delle Feste de l'Unità, simbolo di quel volontariato generoso e infaticabile che ha contraddistinto il...

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PESARO - Addio ad Angelo Torcolacci, anima storica dei ristoranti delle Feste de l'Unità, simbolo di quel volontariato generoso e infaticabile che ha contraddistinto il tempi d'oro del Pd. Una persona buona e gentile, impegnata per la propria comunità, che ha sempre messo a disposizione il suo tempo libero per dare una mano agli altri. Lo ricorda commosso Andrea Biancani: «È stato per anni il segretario della sezione di Cattabrighe, punto di riferimento e anima, insieme ad Ivana, del ristorante "Il Coniglio Mannaro" della Festa de l'Unità ", che prendeva il nome proprio dal suo prelibato coniglio "alla Torcolacci". Era un volontario instancabile, di quelli che "tirava la carretta" e senza il  quale molte Feste non si sarebbero potute svolgere. Sempre pronto a collaborare, contribuendo ad animare i momenti conviviali. Il coniglio che preparava Torcolacci superava i confini politici e univa tutti i colori. Non a caso la Festa di Vismara è una delle più radicate in città. Nel 2006, alla Festa nazionale, ha ricevuto complimenti da tutta Italia, un riconoscimento che ricordava spesso e di cui era particolarmente orgoglioso. Angelo è stato un punto di riferimento non solo per i compagni di partito ma per tutto il quartiere e, finché ha potuto, è sempre stato presente e disponibile con i tanti amici, in particolare al Circolo Fornace Mancini, a cui è stato legato fino all'ultimo.

Un uomo di grande altruismo e disponibilità che ricordo con affetto, come esempio di impegno disinteressato per la propria comunità.
So che negli ultimi anni ha cercato di tramandare la ricetta del suo famoso coniglio e sono fiducioso che gli amici sapranno portare avanti quella che ormai è, a tutti gli effetti, una tradizione locale, e con essa il ricordo di una persona cara e benvoluta. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti i suoi cari».

 

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Corriere Adriatico