PESARO- Il gip del Tribunale di Pesaro, Giacomo Gasparini, ha emesso un divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo di 48 anni di Cattolica alla casa coniugale, in...
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Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri della Tenenza di Cattolica che hanno raccolto la denuncia dell’imprenditrice. Sposata da venti anni, in nome dell’unità familiare, aveva cercato di sopportare i soprusi subiti da quando il marito ha preso a bere e a giocare d’azzardo. La situazione è però degenerata, stando al suo racconto, quando per ragioni di carattere amministrativo lei si è sostituita al coniuge alla guida dell’azienda di famiglia. Inquadrato come semplice dipendente part-time l’uomo non gradiva la situazione.
Voleva essere pagato di più e arrivava al punto di minacciare la moglie di investirla con il “muletto”. Continuava a comportarsi da “padrone” prendendo decisioni che non spettavano a lui con i fornitori, al punto da rimandare indietro una consegna e costringere un “collega” a chiudere prima dell’orario, impugnando una spranga di ferro. Troppo per la coniuge che, picchiata per l’ultima volta, l’ha licenziato e denunciato per mettere fine alle violenze. Ora grazie al provvedimento del giudice, richiesto dal pubblico ministero pesarese Giovanni Fabrizio Narbone, può tirare un sospiro di sollievo. Non potrà avvicinarsi né a casa, né all’azienda, pena l’arresto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico