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PESARO Quasi 17 milioni di investimenti tra apparecchiatura sanitaria e interventi di adeguamento strutturale, trend in crescita dei ricoveri programmati con l’aumento del 4,5% di mobilità attiva, oltre 400.000 prestazioni ambulatoriali in più rispetto al 2022 con oltre un 1.500.000 impegnative erogate, potenziamento dei servizi territoriali e obiettivi Pnrr raggiunti. Questo il bilancio del primo anno dell’Ast Pesaro Urbino, l’unica che ha richiesto un’integrazione tra Marche Nord e l’Azienda sanitaria dopo la riforma regionale. I risultati sono stati presentati ieri a Palazzo Raffaello dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, da Aldo Salvi, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, e dalla dg di Ast Nadia Storti.
La politica sanitaria
«La sfida per la politica sanitaria della Regione Marche - ha dichiarato Saltamartini - è quella di dotare l'Ast di Pesaro Urbino dei servizi che negli ultimi anni i pesaresi hanno domandato in parte anche all'Emilia-Romagna. Gli interventi che abbiamo messo in campo tendono a potenziare soprattutto i servizi territoriali: l'accentramento sull’ospedale di Pesaro, infatti, aveva creato uno sbilanciamento dei servizi sul territorio, per questo il nostro impegno come Regione è quello di riequilibrare il sistema, approfittando dei fondi Pnrr, con gli ospedali di comunità e con una offerta più ampia che parte da Sassocorvaro, Macerata Feltria, Fossombrone, Cagli e arriva fino a Pergola, integrandosi con i tre hub di primo livello, ovvero gli ospedali di Urbino, Pesaro e Fano».
«L’atto aziendale è praticamente pronto, preparato dalla direttrice generali Storti ha aggiunto Saltamartini - Il San Salvatore seppure inquadrato come struttura di primo livello, vanta anche alcune specializzazioni di secondo livello, e la sfida, con l'atto aziendale che si adotterà nelle prossime settimane, è quella di restituire i servizi ai cittadini di una delle più importanti province della nostra regione». «Abbiamo investito su Sassocorvaro - ha aggiunto - per garantire cure mediche e microchirurgia, stiamo ragionando con Kos su Macerata Feltria e abbiamo potenziato Fossombrone e Cagli: in tre anni abbiamo apportato grandi cambiamenti». «Le linee di indirizzo per l'emanazione degli atti aziendali delle Ast sono all'esame della Commissione salute - ha concluso - e in giunta abbiamo approvato la bozza di delibera sul regolamento per il funzionamento dell'assemblea dei sindaci che diventerà determinante». «Ad un anno dalla sua istituzione – ha spiegato la dg Storti – grazie ai finanziamenti regionali, abbiamo rinnovato le attrezzature legate alla diagnostica per immagini con investimenti importanti sulle tre risonanze e mammografi di ultima generazione.
Come bandi ci sono stati 23 concorsi, 281 domande per 58 posti. Nel corso dell’ultimo anno, oltre ad importanti investimenti su tecnologie e strutture, particolare attenzione è stata rivolta ad una integrazione funzionale tra gli ospedali per acuti e i servizi territoriali con l’attivazione degli ambulatori degli infermieri di comunità in diversi Comuni dell’entroterra e la costruzione dei tre punti salute, insieme all’avviamento di diversi ambulatori specialistici distribuiti su tutto il territorio provinciale e l’incremento delle prese in carico post ricovero e dei percorsi di cura per le diverse patologie croniche. Importanti anche i numeri degli screening oncologici dove spicca l’attività per la prevenzione del tumore alla mammella con 27.229 mila inviti e una risposta che supera il 50%, con 15.150 prestazioni erogate. La campagna di vaccinazione ha registrato una partecipazione importante da parte dei medici di base che hanno somministrato oltre 46mila vaccini antinfluenzali e più di 5.300 anti Covid. A margine anche il punto sui trasferimenti della cittadella della salute mentale a Muraglia in previsione dell’avvio del cantiere del nuovo ospedale: è in corso una nuova procedura e ci potrebbero essere delle novità a stretto giro.
Luigi Benelli
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