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PESARO L’occasione è uno storico accordo tra l’albergatore internazionale per eccellenza e i tour operator più vivaci del territorio. Ma sull’accordo aleggia una domanda: alla vigilia dell’anno da Capitale della Cultura, esiste davvero una “destinazione Pesaro turistica”? Ad ascoltare le parole di Nardo Filippetti patron del gruppo Lindbergh hotel e resort, ancora non c’è. Parole severe destinate ad accendere un dibattito tra gli operatori estivi ma non solo. Critiche che arrivano dall’imprenditore dell’hotel Excelsior e da Federico Scaramucci presidente dell’associazione dei tour operator Inside Marche Live, sulla scarsa capacità della nostra città o dei singoli albergatori di fare promozione e investire qualitativamente sull’accoglienza e sull’offerta. Manca ancora il salto di qualità.
Le criticità
Detto da chi nella città investe continuamente e da chi rappresenta l’associazione di tour operator più grande delle Marche c’è da crederci. Non a caso lo stesso Filippetti annuncio di un’altra recente acquisizione, l’hotel Rivazzurra che si trova nel tratto terminale del lungomare di Levante. Il tutto mentre si avvicina la data di apertura del Cruiser Hotel che inaugurerà il suo nuovo corso. Di destinazione Pesaro e criticità da superare si è parlato nell’occasione della presentazione dell’accordo di collaborazione proprio fra Inside Marche Live, i tour operator pesaresi e il gruppo Lindbergh, che detiene sette strutture di proprietà, 4 e 5 stelle, sparse per l’Italia.
Pesaro la sconosciuta
«Pesaro non è ancora conosciuta come destinazione turistica – rimarcano Filippetti e Scaramucci – troppo pochi quei flussi di clientela in arrivo soprattutto dall’estero, che considerano la nostra città meta da visitare sia per l’appeal culturale che per la vocazione balneare.
Le figure che mancano
«Il Comune e lo staff del sindaco Ricci dovrebbero inserire nel proprio organico due figure esperte e qualificate per incentivare il cosiddetto web marketing, che continuamente possano veicolare il messaggio che Pesaro esiste, soprattutto all’estero. Non si può sempre rincorrere la domanda di accoglienza. Se le domande arrivano solo quando le altre mete e destinazioni italiane sono già prese e al completo, e i flussi di presenze più importanti arrivano solo in agosto, significa che non c’è ancora destagionalizzazione e che la strategia di promozione e marketing, così come concepita finora da Comune e albergatori, non funziona. Rischiamo di avere ancora una volta poche presenze dall’estero, anche dai classici Paesi fidelizzati. Di turisti Americani poi, non c’è nemmeno l’ombra. Sbrighiamoci a intercettarli visto che potremmo contare su una opportunità enorme come il titolo di Capitale italiana della cultura».
Lavori in corso
Trasformazioni alberghiere: sul fronte dei lavori in corso e nuove gestioni, si attende di vedere libero dalle impalcature il nuovo Cruiser ma si dovrà aspettare più dei tempi preventivati per il nuovo Residence Trieste 100. Intanto il gruppo Lindbergh ha appena concluso un’altra operazione. Da poche settimane è stato acquisito l’hotel Rivazzurra sul Lungogenica. «Un’operazione fresca e strategica – spiega Filippetti – se si considera che solo nella stagione 2022, abbiamo speso circa 100mila euro per trovare camere necessarie ad ospitare il nostro personale, che opera e gira fra le diverse strutture, vista anche la carenza conclamata di affitti stagionali subito disponibili. Quest’ultima acquisizione permette di utilizzare il Rivazzurra anche per l’alloggio del personale stagionale e non. Personale che per la maggior parte abbiamo reclutato fuori provincia e regione».
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