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PESARO L’accusa era di aver assunto amici e parenti in cambio di sconti sulle tasse da pagare. Si è conclusa a Pesaro la costola del processo che vedeva coinvolto l’ex direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate, Elio Borrelli.
Il 65enne aveva già patteggiato a 1 anno e 10 mesi, ma davanti al collegio del tribunale di Pesaro erano rimasti sei imputati: tre sono stati assolti e tre condannati.
Il difensore di Rossetti, l’avvocato Paolo Biancofiore, ha spiegato che l’azienda aveva avuto realmente necessità di assumere quell’esperta di fondi europei. Ma il progetto risultava troppo costoso, così hanno liquidato l’amica di Borrelli pagandola 4500 euro, compenso dovuto per quello che aveva fatto fino a quel momento. Il pm ha chiesto 10 mesi di reclusione. Entrambi sono stati assolti, con formula piena, perché il fatto non sussiste. Gli imputati del secondo caso riguardava una ditta di origine campana. Antonio Segreto è stato assolto mentre Leopoldo Camaioni, Modestino Pianese e Francesco Della Corte sono stati condannati a un anno. Il pm aveva chiesto 2 anni e 2 mesi a testa.
L’attività di indagine si era concentrata su alcuni episodi inerenti agli accertamenti fiscali in corso, ritenuti “critici” poiché risultavano conclusi mediante un notevole abbattimento di base imponibile, risparmio di imposte e sanzioni in danno all’Erario. L’ex Direttore avrebbe sempre avanzato richieste di carattere personale agli imprenditori e/o ai loro consulenti come l’assunzione della figlia, compagna e nipote di quest’ultima, garantendo forti abbattimenti delle tasse.
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