Caso Moneti, capitolo chiuso: consegnate le chiavi della casa venduta all'asta. Alessandro: «Noi abbiamo la coscienza a posto»

PESARO - «Noi abbiamo la coscienza a posto, mi auguro che chi si trova dalla parte opposta ce l'abbia ugualmente. Per il resto non ci sono nè vincitori...

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PESARO - «Noi abbiamo la coscienza a posto, mi auguro che chi si trova dalla parte opposta ce l'abbia ugualmente. Per il resto non ci sono nè vincitori nè vinti». Si è concluso con la consegna delle chiavi dell'abitazione al curatore fallimentare la vicenda della famiglia Moneti e di Alessandro, il figlio maggiore della coppia che è rimasto paralizzato dopo un incidente.

Ha detto addio  una volta per tutte a quella che è sempre stata la casa familiare, una palazzina gialla a due piani alle pendici del San Bartolo, lungo la strada per Soria: l’immobile della discordia ormai aggiudicato alla nuova proprietaria, dopo la confisca e la vendita all’asta, attorno al quale si è innescato un interminabile e logorante scontro sulla tempistica della liberazione. Ai Moneti sarebbe servita qualche settimana in più, per evitare ai due ragazzi il disagio di un doppio spostamento che non può che provocare ansia e stress, specie in una condizione di fragilità come la loro. Ma non è stato possibile e la famiglia si è appoggiata nell'abitazione di una parente. Capitolo chiuso: «Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicino», ha concluso Alessandro Moneti. Si volta pagina. 

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Corriere Adriatico