PESARO - «Noi abbiamo la coscienza a posto, mi auguro che chi si trova dalla parte opposta ce l'abbia ugualmente. Per il resto non ci sono nè vincitori nè vinti». Si è concluso con la consegna delle chiavi dell'abitazione al curatore fallimentare la vicenda della famiglia Moneti e di Alessandro, il figlio maggiore della coppia che è rimasto paralizzato dopo un incidente.
Ha detto addio una volta per tutte a quella che è sempre stata la casa familiare, una palazzina gialla a due piani alle pendici del San Bartolo, lungo la strada per Soria: l’immobile della discordia ormai aggiudicato alla nuova proprietaria, dopo la confisca e la vendita all’asta, attorno al quale si è innescato un interminabile e logorante scontro sulla tempistica della liberazione.
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