Pesaro, Fabrizio e Pietro: il giorno del "sì" dopo 28 anni di vita assieme

Fabrizio e Pietro
PESARO - La cerimonia è  a Palazzo Gradari. Oggi verrà celebrata la prima Unione civile a Pesaro, e la seconda nella nostra provincia, dopo quella del 18...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - La cerimonia è  a Palazzo Gradari. Oggi verrà celebrata la prima Unione civile a Pesaro, e la seconda nella nostra provincia, dopo quella del 18 settembre scorso, a Fano, tra Anna e Sara. A scambiarsi il reciproco sì sono Fabrizio Cappelluti, 55 anni, e Pietro Tecchi, 58. L’ufficiale di Stato Civile che celebrerà questa prima unione civile pesarese sarà il sindaco Matteo Ricci. «Siamo abbastanza agitati – racconta Cappelluti alla vigilia – Io e Pietro siamo insieme da 28 anni, però questo è un momento particolare. Scatta un’emozione dopo l’altra, abbiamo ricevuto tanti auguri, regali di amici. Per me questa celebrazione rappresenta il regalo di una vita. Vengo fuori da un periodo veramente brutto, ho combattuto con una lunga malattia. Dopo anni di sofferenza rinasco».


Alla coppia che oggi verrà ufficializzata legalmente a Palazzo Gradari arrivano gli auguri dell’Arcigay marchigiana, dal rappresentante Pietro Dini. «Siamo molto contenti di questa prima unione civile e sappiamo che lo è anche il sindaco Ricci. Nelle Marche c’è movimento, dopo la cerimonia di Macerata e Civitanova pochi giorni fa, ora Pesaro. Noi auspichiamo che ce ne siano tante altre. Molte coppie – continua Dini – cercano di mantenere riservata la loro relazione, però questo istituto dell’unione civile, se da un lato porta ad un po’ di visibilità, allo stesso tempo rappresenta un elemento di normalizzazione e vicinanza rispetto ad un amore che ha diritti di esistenza, come tutti gli altri. Un primo passo verso una desiderata quotidianità, con gli oneri e gli onori che ne conseguono. Noi dell’ArciGay ci uniamo alle felicitazioni».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico