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Il disorientamento
L’ingresso del gas è già avvenuto il 10 gennaio, mentre per la luce c’è stata una proroga fino al 1º luglio di Arera, l’Autorità dell’energia che ha gestito i costi per le varie compagnie. Dopodiché i prezzi saranno in totale libertà, decisi autonomamente dai fornitori. Regnano confusione e incertezza, soprattutto per la mancanza di comunicazioni istituzionali che il Governo si era impegnato a mettere in campo. Ne sa qualcosa la Federconsumatori di Pesaro Urbino che, pressata dai tanti cittadini che non sanno quale sia la scelta migliore da fare, ha proposto una serie di assemblee per cercare di fare chiarezza sulle principali regole e scappatoie per uscirne vivi.
«A fronte dell’assenza di un’adeguata comunicazione ufficiale - afferma il presidente dell’associazione degli utenti Alessandro Pertoldi -, ci sta a cuore fare arrivare un messaggio rassicurante ai soggetti "vulnerabili", per esempio gli anziani con più di 75 anni, i disabili, i malati gravi, le persone in difficoltà economiche e altre situazioni critiche.
Nel dubbio
«La decisione sulla propria compagnia si presenta per la maggioranza degli utenti complicata - spiega Pertoldi - ed è naturale che ci si rivolga ai nostri sportelli per avere chiarimenti e indicazioni. Abbiamo diffuso anche un vademecum da tenere in tasca, pronto da essere studiato prima di firmare un nuovo contratto». Agli sportelli della Federconsumatori aperti a Pesaro, Fano, Urbino e Fossombrone «si rivolgono soprattutto i figli di persone anziane ultra 75enni che avevano sottoscritto in passato tariffe nel libero mercato (incentivati per telefono o da promotori porta a porta in modo non sempre trasparente) e adesso chiedono di tornare nel “servizio di maggior tutela” delle persone fragili. Quindi un primo risultato positivo la nostra campagna l’ha ottenuto».
Le condizioni
Per il gas i clienti non vulnerabili che erano nella zona protetta di Arera dovevano sottoscrivere, entro il 31 dicembre 2023, un contratto sul libero mercato con il loro gestore o uno nuovo, scegliendo l’offerta più conveniente. Ma nel territorio sono in pochi ad aver varcato la soglia della contrattazione autonoma. «In una condizione preoccupante si ritrovano inoltre gli utenti con un reddito Isee compreso tra 9.531 e 15.000 euro che dal primo gennaio hanno perso il “bonus energia” perché il Governo non ha rifinanziato adeguatamente questa misura e viene ora concesso solo con entrate pari o inferiori a 9.531 euro. Per tutti il consiglio è farsi dire da persone esperte come orientarsi nei contratti a prezzo variabile, oppure accertarsi se ci sono le condizioni per rientrare nel “servizio di maggior tutela”».
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Corriere Adriatico