Vaccino, va in onda il caos dei non prenotati: all’ex Ristò somministrate 672 dosi

Vaccino, va in onda il caos dei non prenotati: all’ex Ristò somministrate 672 dosi
PESARO  - Tutti in fila, anzi in doppia fila per farsi il vaccino. Che sia prima o terza dose aperta anche agli over 40, ieri all’hub ex Ristò non faceva troppa...

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PESARO  - Tutti in fila, anzi in doppia fila per farsi il vaccino. Che sia prima o terza dose aperta anche agli over 40, ieri all’hub ex Ristò non faceva troppa differenza. È stata una vera corsa alla vaccinazione, effetto del conto alla rovescia del 6 dicembre, giorno di entrata in vigore del super Green pass. Quando intorno alle 11 i sanitari Asur hanno comunicato alla Protezione civile che le dosi Pfizer iniziavano a scarseggiare è stato il caos e soprattutto fra i non prenotati in fila fin dalle prime ore del mattino. 

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C’è chi ha scelto di accedere all’hub senza prenotazione, perché altrimenti il primo posto libero con la prenotazione sul portale Poste era programmato fra Natale e fine anno. Troppo dilatati i tempi per i non prenotati in fila ieri, che con l’obbligo del super Green pass devono mettersi in regola con la prima dose e altri che scelgono invece di anticipare perché hanno già programmato le vacanze di Natale. Volontari di Protezione civile e sanitari Asur in difficoltà a gestire un flusso così elevato e con quantitativi di dosi a disposizione scarse. 


L’hub vaccinale ieri ha chiuso con 672 somministrazioni totali fra prime e terze dosi per una platea variegata. Se 394 erano i pesaresi prenotati di cui una fetta considerevole anche per prima e seconda dose, i non prenotati sono stati ben 282. Il dato più alto raggiunto in soli pochi giorni dopo l’annuncio del Green pass rafforzato. 


La dottoressa coordinatrice delle vaccinazioni allarga le braccia ascoltando le tante lamentele di quanti si sono sentiti rispondere intorno alle 12 di avere pazienza, perché i vaccini stavano scarseggiando. «Dobbiamo collaborare e darci una mano, soprattutto in giornate di ressa come sta accadendo – risponde a caldo, davanti alle domande di famiglie e pesaresi in fila – noi medici e sanitari dobbiamo semplicemente rispettare le direttive che vengono fornite dal Dipartimento di Prevenzione Asur e la precedenza va data ai già prenotati. Eppure quasi ogni giorno veniamo presi di mira da persone di ogni età per tempi di attesa, che si dilatano o perché posti disponibili ce ne sono a distanza di 15-20 giorni o anche oltre». Attese e lamentele: all’ingresso al punto vaccinale i volontari del gruppo di Protezione civile, coordinati da Ugo Schiaratura, si trovano da giorni con non poche difficoltà a gestire la lunga coda dei non prenotati. Poco dopo le 11 i vaccini riforniti da Asur regionale non bastavano per tutti e così la coda che si era formata all’interno di Spazio Conad fra i non prenotati inevitabilmente si è dimezzata. 


«Siamo stati costretti – osserva una volontaria all’hub – a interrompere il flusso dei non prenotati e diverse decine dovranno ritornare alla prossima apertura di inizio settimana o prenotarsi per evitare la coda. Un disagio dovuto anche a una programmazione dei quantitativi Pfizer e Moderna inviati, che non corrispondono ai flussi che anche all’ultimo decidono di presentarsi per la prima o terza dose over 40. Sta succedendo infatti, che una marea di persone di media età dai 45 ai 55-60 anni stanno occupando i posti che dovrebbero essere a flusso libero per la fascia dai 12 ai 18 anni. Una situazione del genere con un numero in aumento di prime e terze dosi, probabilmente né Asur né i medici in servizio se lo aspettavano».

 

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Corriere Adriatico