PESARO - La traccia, una goccia di sangue. Quanto basta per mettere in moto gli inquirenti e risalire all’autore del reato. E se si parla di furti, dove spesso il cittadino...
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i trattava di professionisti in azione, in particolare l’imputato, un 60enne di origine sinti, residente nel Torinese, con diversi precedenti per reati simili. Erano venuti appositamente a Pesaro e studiato l’obiettivo per colpire a colpo sicuro e trovarsi un bottino importante. Una volta in casa infatti avevano messo tutto a soqquadro finchè non avevano trovato la cassaforte. L’avevano aperta sul posto e portato via tutto quanto c’era all’interno. Si parlava di anelli, orecchini e gioielli per il valore complessivo di circa 30mila euro. Insomma non un colpo banale. Ma c’era anche una pistola regolarmente denunciata, che il malvivente si è portato via durante il furto. Il fatto fu denunciato alla polizia che intervenne con la scientifica per le analisi del caso. Niente impronte, ma trovarono una goccia di sangue, sicuramente del malvivente. E visto che non si trattava di un incensurato, la banca dati ha fornito l’indicazione chiara di chi fosse il responsabile. Una volta rintracciato è finito a processo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico