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PESARO Cappotto termico, sostituzione della caldaia, interventi contro il rischio sismico, restauro della facciata, pannelli solari e impianti fotovoltaici. Sono 1.522 nella provincia i cantieri e le imprese edili paralizzati nel caos del Superbonus 110%, l’incentivo per i lavori di ristrutturazione agevolata dei privati. Opere che, da gennaio a oggi, hanno mobilitato un consistente investimento di circa 300 milioni in parte bloccati nei cassetti fiscali di alcune delle ditte interessate. L’importo medio di ogni opera è di 194mila euro. Un meccanismo sulla carta semplice ed efficace che si è arenato nelle pastoie burocratiche con imprese a rischio, lavori lasciati a metà e magazzini pieni di scorte inutilizzate.
I rischi
«Le ditte sono bloccate per la mancata riscossione dalle banche del credito riconosciuto dall’Agenzia delle entrate - lancia l’allarme Fausto Baldarelli, responsabile della Cna Costruzioni Pesaro Urbino -, è tutto fermo nei cassetti fiscali per un vuoto normativo, in seguito alla modifica delle regole del Superbonus 110%.
La classifica
Il territorio di Pesaro Urbino è al secondo posto in regione per i lavori di ristrutturazione, dopo la provincia di Ancona (32%), con interventi pari al 23% del totale dei 5.524 cantieri per 1 miliardo e 77 milioni di euro di investimenti nelle Marche. «Opere di iniziativa privata - entra nel dettaglio Baldarelli -, divise tra mini condomini da 3 o 5 appartamenti e abitazioni singole. Con questi lavori si qualificano soprattutto le periferie delle città costiere, come Pesaro e Fano, ma anche le zone di Mondolfo e Marotta. A Gabicce Mare sono previsti recuperi di alcuni hotel, mentre nell’entroterra risultano interessate le case bifamiliari». Tra gli interventi ammessi al Superbonus 110% ci sono principalmente l’installazione di pannelli fotovoltaici, l’eliminazione delle barriere architettoniche, i cappotti termici, le nuove caldaie, le facciate degli immobili da risistemare.
Le stime
«L’incremento del valore immobiliare delle unità abitative prevede un salto di classe energetica - ribadisce il responsabile provinciale della Cna Costruzioni -. Attraverso alcune proiezioni dell’Enea è possibile stimare un minor consumo di gas negli stabili interessati da questi lavori di adeguamento. Una misura fiscale decisiva il Superbonus 110% che mira a ottenere un’edilizia sostenibile sul piano ambientale. Si potrebbe realizzare un parco immobiliare decarbonizzato ad alta efficienza energetica entro il 2050, con un tasso annuo di ristrutturazioni del 3%».
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Corriere Adriatico