PESARO - Caldo e black out, picco di consumi per l’afa. E sale anche il livello di ozono, pur rimanendo nei limiti di tolleranza. Il caldo vento di garbino sta portando...
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L’alto livello delle temperature ha generato un guasto alla linea elettrica lunedì sera. Il caldo ha sollecitato la linea interrata e il calore ha guastato un componente di una linea. L’interruzione di corrente è avvenuta in viale Trieste e ha interessato altre zone di Pesaro a macchia di leopardo tra la zona mare e il centro storico. Ma ci sono state segnalazioni anche nel quartiere di Loreto e persino in Baia Flaminia. Un’ora di blackout risolto dal personale Enel inviato sul posto e dal telecontrollo da remoto. Un intervento chiuso a breve tempo e che ha ridato corrente alla città. Ma ieri i tecnici hanno continuato a operare per procedere a una riparazione definitiva del componente in modo da poter resistere al calore.
Raffica di chiamate ai vigili
Tante le chiamate d’allarme arrivate anche ai vigili del fuoco e alla polizia locale. Tutto rientrato, ma qualche disservizio e disagio. Inevitabile anche il picco di consumi per l’utilizzo di condizionatori e refrigeranti. La temperatura massima di ieri è stata 33,6° alle 11,49. Ma quello che più genera stupore è il dato della temperatura minima. Nella notte tra lunedì e martedì ha toccato i 24,4° alle 5.29. Un dato di grande rilievo perché l’Osservatorio Valerio tiene a precisare che quando la minima rimane sopra i 20° la notte si definisce clima tropicale. Cioè come se fossimo sulla linea dell’equatore, seppur qualche migliaio di chilometri più a nord. La temperatura massima media della terza decade di giugno è 26,6°. Mentre la massima registrata nella terza decade di giugno è di 37,4° e risale al 2005. Anche i livelli dell’ozono sono in ascesa. L´ozono troposferico si crea quando i gas inquinanti emessi dalle automobili, dalle industrie, dalle raffinerie, reagiscono in presenza della luce solare (smog fotochimico). Le più alte concentrazioni si rilevano infatti nei mesi più caldi e nelle ore di massimo irraggiamento solare (fra le ore 12 e 17). I valori di pericolo per la salute umana sono 120 µg/m3 come media giornaliera da non superare per più di 25 giorni per anno civile come media su 3 anni, mentre c’è anche un valore critico di 180 mg/m3 nell’ora. Il picco massimo raggiunto è stato di 152 mg/m3 alle 14 con una media giornaliera di 71 la più alta del mese. Situazione sotto controllo per le polveri sottili che come si sa, con il caldo invece, sono scarsamente presenti. Dunque non si registrano sforamenti per quanto riguarda i livelli di smog pericolosi per la salute umana. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico