Pesaro, la madre trova una foto della figlia sanguinante: 21enne alla sbarra per le botte alla fidanzata incinta (e minorenne)

Pesaro, la madre trova una foto della figlia sanguinante: 21enne alla sbarra per le botte alla fidanzata incinta (e minorenne)
PESARO - Picchiata nonostante fosse incinta. E minorenne. Ieri davanti al Gup il rivio a giudizio di un 21enne albanese accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate nei...

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PESARO - Picchiata nonostante fosse incinta. E minorenne. Ieri davanti al Gup il rivio a giudizio di un 21enne albanese accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della ragazza oggi maggiorenne. E’ la storia di una coppia giovanissima con un rapporto turbolento e una gravidanza probabilmente non voluta tanto che lui sarebbe arrivato anche a dirle «Ti prendo a pugni sino a quando non ti faccio abortire». 

 

L’immagine

A presentare la denuncia la madre della minorenne, dopo aver scoperto, nel febbraio dell’anno scorso, una foto in cui ha visto la figlia sanguinante. Da lì è partita la denuncia e subito dopo l’indagine. Gli episodi contestati sono pesanti. Tanto che si parla di «indole violenta, un regime di relazione violento, mortificante e portatore di sofferenza» per la minorenne, costretta a subire i maltrattamenti e le botte. Tra gli episodi contestati le percosse in testa tanto da farla sanguinare in bocca. Era l’ottobre del 2021 e lei era ricorsa alle cure del pronto soccorso e giudicata guaribile in 7 giorni. Non è l’unico episodio contestato. Una seconda volta, a gennaio 2022, il 21enne avrebbe aggredito la ragazzina con calci e schiaffi nonostante sapeva che fosse incinta. Botte in faccia da procurarle tumefazioni agli occhi. Poi una terza aggressione dopo un litigio. Una discussione degenerata tanto da far alzare nuovamente le mani. Lui le ha procurato una ferita al naso. La giovane vittima però ha reagito e si è scattata un selfie che ha girato subito alla mamma. La signora, davanti all’immagine della figlia sanguinante, si è subito rivolta alle forze dell’ordine. E’ stato istruito il fascicolo dalla pm Silvia Cecchi e il giovane è stato denunciato per maltrattamenti e lesioni. Nonostante le botte la vittima, in preda a una crisi di disvalore ha detto alla madre: «Se mi ammazza fa un favore a tutti». 


I risarcimenti


Ieri il 21enne, assistito dall’avvocatessa Antonella Antoniello, è stato rinviato a giudizio davanti al collegio del tribunale di Pesaro. Madre e figlia si sono costituite parte civile con l’avvocato Enrico Andreoni che ha chiesto rispettivamente 15 e 25 mila euro di risarcimento. La difesa dell’imputato ha chiesto la costituzione solo parziale della madre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico