Pesaro, aumentano i casi di meningite virale: «Attenzione a zanzare e zecche»

Pesaro, aumentano i casi di meningite virale: «Attenzione a zanzare e zecche»
PESARO - Oltre venti casi di meningiti in questa estate. Un aumento rispetto agli altri anni. Si tratta di meningiti virali, causate da vettori come insetti (vedi zanzara tigre),...

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PESARO - Oltre venti casi di meningiti in questa estate. Un aumento rispetto agli altri anni. Si tratta di meningiti virali, causate da vettori come insetti (vedi zanzara tigre), non batteriche. Dunque sono le forme più lievi e non contagiose. Il dipartimento prevenzione dell’Asur Area Vasta 1 sta monitorando i casi e gli accessi alle strutture. Il dirigente Marco Monaldi traccia il quadro della situazione.


Febbre alta, nausea e dolori alla testa: un altro caso di meningite

«In queste settimane in Italia, nelle Marche e a Pesaro, stiamo registrando un aumento di meningiti con o senza concomitante quadro encefalitico, che hanno probabilmente tutte un comune denominatore, ovvero una probabilissima genesi virale. In estate non è un fenomeno strano, infatti l’aumentata presenza di vettori di arbovirus come zecche e zanzare, specie da maggio a settembre, rende ragione del fenomeno».

 
Da maggio ad oggi nella zona di Fano sono state 11 le notifiche di meningite virale concentrate a San Lorenzo, Mondolfo, Cartoceto, San Costanzo, Fossombrone. A Urbino 9 casi di cui uno ieri mattina a Urbania. A Pesaro 3 casi, ma solo uno riguardava un residente, due pazienti che erano stati ricoverati a Pesaro erano residenti in altre province. «Dati che evidenziano un incremento di casi, pur in una situazione complessiva che non desta particolare preoccupazione – spiega Monaldi - Nella maggior parte dei casi la clinica è lieve o con sintomi come febbre, disturbi ad impronta neurologica, dolori articolari e rush cutanei. Spesso si dimostrano clinicamente più impegnative, le forme associate ad altri virus (Dengue e West Nile Fever in particolare) pure trasmessi da zanzare, ma che almeno nelle nostre zone, non hanno avuto riscontro. E’ comunque in corso il monitoraggio ambientale ed entomologico con l’istituto zooprifilattico, per identificare possibili esemplari di zanzare portatrici di tali arbovirus (Chikungunya, Dengue, West Nile Fever, Usutu e Zika). Occorre chiarire anche che per tali patologie non esiste una cura specifica e quindi la prevenzione, operata con il monitoraggio, ma anche con la cura delle aree verdi e più in generale dell’habitat che può favorire il ciclo vitale e la proliferazione degli insetti vettori è di fondamentale importanza». 
La sensibilizzazione

Gli insetti vettori dunque sono una delle cause. A Pesaro è sempre attiva la campagna anti zanzara, ma quest’anno la lotta larvicida è iniziata più tardi a causa delle temperature e delle piogge. Ad agosto la concentrazione degli insetti è salita notevolmente. «La situazione climatica ed ambientale è sempre più favorevole a tali vettori, la ridotta attenzione alla cura del verde pubblico e privato e la non costante attività di disinfestazione (con larvicidi prima ed adulticidi poi), fanno registrare un aumento di casi non certo trascurabile – chiude Monaldi - Come proteggersi in casa e fuori? Evitare soste troppo lunghe in prossimità di zone umide e quindi vicino a specchi lacustri, canali, torrenti e fiumi, abiti leggeri ma con maniche e pantaloni lunghi ed utilizzo di prodotti spray repellenti efficaci sulla cute scoperta. Gli unici veramente validi sono quelli a base di dietiltoluamide (deet). Certo è, che cere a base di citronella, zampironi vari, spray privi dei principi citati o a base di sostanze vegetali, hanno un’efficacia garantita pari all’acqua fresca».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico