Pesaro, attivista iraniana per le donne allontanata dal palas: scoppia il caso

Pesaro, attivista iraniana per le donne allontanata dal palas: scoppia il caso
PESARO - Allontanata a forza dal Palas per uno striscione mostrato durante l’incontro di volley tra Iran e l’Italia, fa esplodere il caso. Tra imbarazzi e proteste....

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PESARO - Allontanata a forza dal Palas per uno striscione mostrato durante l’incontro di volley tra Iran e l’Italia, fa esplodere il caso. Tra imbarazzi e proteste. Lei è Darya Safai, 42 anni, nata a Teheran ma esule in Belgio, è un’attivista che si batte per i diritti delle donne in Iran fondando nel 2014 l’associazione “Let iranian women enter the stadiums” (Lasciate entrare le iraniane negli stadi). In Iran le donne hanno obblighi e divieti, e all’imposizione del velo si affianca il veto di seguire incontri sportivi. Come calcio e volley, popolarissimi in terra di Persia. La scritta era stata riportata in uno striscione che la donna ha mostrato a favore di telecamere all’Adriatic Arena dove era in corso la World League di Volley. Apriti cielo. E’ intervenuta la polizia e l’ha dovuta portare via a peso. Ma qualcuno aveva girato il video del suo allontanamento che in breve è stato postato e condiviso sui social facendo scomodare illustri opinionisti tra cui Michele Serra che ieri si è rivolto alla polizia invitandola a chiedere scusa. Ed è nata la polemica con conseguente richiesta di spiegazioni, prese di posizioni e via protestando.

Darya Safai, molto popolare sui social, è altrettanto conosciuta per la sua battaglia e risulta un personaggio sgradito ai dirigenti della pallavolo iraniana che hanno “ordinato” di farla uscire, minacciando di non fare scendere in campo la nazionale, poiché le immagini trasmesse in tutto l’Iran sarebbero state “sporcate” dalla scritta. Le richieste fatte attraverso il Supervisor Fivb sono state immediatamente accettate e la ragazza è stata accompagnata, non troppo gentilmente, fuori dall’Arena dalle forze dell’ordine e da alcuni dirigenti italiani. Da qui il caso nazionale, rimbalzato sui social, sulle tv, sulle principali testate: varie sono le riprese video del suo allontanamento dal campo. «Quella delle forze dell’ordine è stata una reazione violenta e brutale» ha dichiarato Darya Safai, non nuova a certe forme di protesta. L’iraniana si è presentata anche ieri all’Adriatic Arena, ma senza striscione ed ha potuto seguire l’incontro vittorioso dell’Iran sulla Polonia per 3-1. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico