Venduto all'asta il libretto del Moro di Venezia di Rossini. Il vicesindaco: «Per il Comune difficile partecipare»

Venduto all'asta il libretto del Moro di Venezia di Rossini. Il vicesindaco: «Per il Comune difficile partecipare»
PESARO - Partito da una base d’asta di 120 euro è stato venduto a 325 il libretto originale dell’Otello, ossia il Moro di Venezia, l’opera composta nel...

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PESARO - Partito da una base d’asta di 120 euro è stato venduto a 325 il libretto originale dell’Otello, ossia il Moro di Venezia, l’opera composta nel 1816 da Gioachino Rossini. Lo scorso 11 aprile nel corso della prima giornata dell’incanto primaverile della Gonnelli Casa d’Aste di Firenze , (la più antica casa d’aste italiana). Si tratta del libretto della prima sera in cui il lavoro fu messo in scena al Teatro del Fondo di Napoli il 4 dicembre del 1816.

 

La storia

Il libretto dell’opera ispirata al capolavoro di Shakespeare è firmato da Francesco Maria Berio di Salsa che per Gioachino Rossini poetò anche Ricciardo e Zoraide. Nell’asta di primavera del 2021 la Gonnelli aveva messo all’asta un altro cimelio, la baguette de chef d’orchestre appartenuta a Gioachino Rossini e ricevuta in dono dal Comune di Passy. Base d’asta 1.500 euro è stata venduta a 25mila ed è volata in Gran Bretagna nella dimora di un collezionista londinese.
Dove sia allocato invece il libretto dell’Otello non è stato ancora rivelato. 

L’ente pubblico

«Questa volta - spiega il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini - a differenza dell’anno scorso non abbiamo partecipato all’asta di Gonnelli perché il meccanismo dell’incanto per un ente pubblico non è mai semplice. Insieme all’impossibilità di contare sulle disponibilità di un privato, tenuto conto che ogni spesa va adeguatamente deliberata, i prezzi che si raggiungono in queste occasioni diventano per noi non congrui. É quanto accaduto l’anno scorso con la baguette de chef: alla fine ci siamo ritirati». 

La sentinella

Del resto è difficile che sfugga ai radar pesaresi la presenza di qualsiasi oggetto rossiniano quando si può contare su un collezionista, studioso come Sergio Ragni che con infinita pazienza e dedizione sacrale ha consacrato la sua vita a ricercare e ricreare la memoria del compositore da cui rimase affascinato fin da ragazzino.


Ma quest’anno l’offerta di Gonnella celebrava anche la felice coincidenza del ritorno dell’Otello al Rossini Opera festival a 15 anni dall’ultima rappresentazione con la regia di i Giancarlo Del Monaco. Nel corso della stessa asta venduta anche una lettera di Cesare Lombroso.

 

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Corriere Adriatico