Pesaro, assemblea dell'ordine dei medici: «Un sanità pubblica attrattiva è l’unica soluzione praticabile»

«Un sanità pubblica attrattiva è l’unica soluzione praticabile»
PESARO - L’Ordine dei medici chiede un confronto alla politica. Un momento di incontro non più rinviabile perché «se si vuol mantenere pubblico il...

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PESARO - L’Ordine dei medici chiede un confronto alla politica. Un momento di incontro non più rinviabile perché «se si vuol mantenere pubblico il sistema sanitario del nostro paese, dobbiamo fare in modo di renderlo attrattivo per i medici, come lo era fino a qualche anno fa». Tanto da avere «una grave carenza sul territorio». E «ospedali in declino». 

 


Il quadro


A parlare è il presidente dell’Omop Paolo Maria Battistini durante la consueta assemblea annuale dei medici. «La proposta del governo nella legge di bilancio prevede un sensibile rifinanziamento del Sistema Sanitario Nazionale: si va da un incremento di tre miliardi per il 2024 fino ai 4,2 miliardi per il 2026. Gran parte poi di questo finanziamento è stato vincolato all’aumento degli stipendi dei medici sia dipendenti che convenzionati». Aspetto chiave perché Battistini afferma: «Abbiamo assistito a pensionamenti anticipati in massa, molti dei quali hanno poi intrapreso con grande gratificazione economica, ma soprattutto professionale, la via del privato. Anche nostri giovani laureati, in buona parte, stanno facendo scelte un tempo impensabili, e cioè quella di andare a specializzarsi e a lavorare all’estero».

Vale anche per la provincia di Pesaro. «Il 7% dei giovani medici che si sono iscritti nel nostro ordine negli ultimi due anni mi hanno richiesto la certificazione di Good Standing necessaria per recarsi all’estero. Certamente non è detto che quanto rifinanziato sia sufficiente ad invertire la rotta, cosi come anche che l’incremento a 100 euro della tariffa oraria per gli straordinari per i medici dell’emergenza-urgenza risolva i problemi dei pronto-soccorsi, ma è innegabile che qualcosa in senso positivo si stia muovendo». Battistini tocca un altro nodo. «Mancano all’appello le misure per l’abbattimento della lista di attesa, l’aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati. Le parole chiave del nostro sistema sanitario non sono più universalità, eguaglianza ed equità, ma disuguaglianza di accesso alle prestazioni, migrazione sanitaria, aumento della spesa privata e rinuncia alle cure».


Il declino


«Per quanto riguarda gli ospedali e, nella nostra provincia Fano ne è un esempio, siamo di fronte a una situazione di grave decadenza e declino con inaccettabile svilimento della professionalità dei medici che vi lavorano e che quando hanno l’occasione abbandonano la struttura cercando e trovando situazioni lavorative migliori, lasciando sempre più soli quelli che rimangono, tanto più per il fatto che vige quella legge datata 2004 che di fatto impedisce le assunzioni alle aziende. I medici del pronto soccorso e dei servizi di emergenza sono costretti a sempre più insostenibili ed elevati carichi di lavoro a fronte di un trattamento economico sicuramente inadeguato». Battistini ha citato anche i «fenomeni di violenza nei confronti del personale sanitario». 


Giovani in fuga


Ma soprattutto «occorre adeguare il trattamento economico agli standard europei così da rendere nuovamente attrattivo il lavoro negli ospedali scongiurando l’emigrazione dei giovani colleghi e rimuovere gli eccessi burocratici, cercando così di ripristinare il rapporto di fiducia medico-paziente che è sempre stato e sempre sarà la base per la tutela della salute dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico