OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PESARO - L’appartamento e i soldi del conto corrente lasciati in eredità alla badante. Ora la donna è a processo per circonvenzione di incapace e appropriazione indebita. Ma l’avvocato è pronto a smontare la tesi dell’accusa. Lei è una signora ucraina che oggi ha 75 anni, ma i fatti iniziano dal 2014 e proseguono fino al 2020, quando l’anziano che accudiva è morto ed è stato aperto il testamento.
L’accusa
Secondo l’accusa la donna avrebbe indotto a scrivere o dettato un testamento olografo nel quale lasciava l’appartamento del valore di 140 mila euro in eredità alla signora.
L’uomo firmava e staccava assegni eccedenti alla retribuzione della signora. Si parla dal 2012 al 2020 di 180 mila euro comprese le retribuzioni legittime. Somme che non troverebbero alcuna giustificazione. Di questi si stima un’eccedenza di circa 60 mila euro considerati gli stipendi e i soldi necessari per alcune cure utilizzate per l’assistito. Somme finite sul conto corrente della badante. Ieri, davanti al giudice monocratico, la prima udienza del processo con l’avvocato Massimiliano Tonucci che ha richiesto l’escussione di ben 24 testi tra notaio, professionisti e vicini di casa.
La perizia
E’ stata depositata anche una perizia calligrafica rispetto all’originalità del testamento e delle firme, documento che sarebbe stato redatto 7 anni prima della morte. La difesa sostiene anche che la malattia era invalidante fisicamente e non ne aveva compromesso le capacità di intendere e volere al momento della stipula del testamento. La battaglia legale continuerà nelle prossime udienze.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico