PESARO - In quegli estratti conto c'erano più movimenti di quelli di un operatore di borsa professionista. Finanziamenti come se piovesse, cessioni del quinto dello...
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A far cadere la maschera al presunto benefattore, è stato un collega di lavoro dell'operatore ecologico. Che un giorno si è per caso trovato tra le mani un estratto conto dell'amico. E subito ha notato che c'erano movimenti da esperto di finanza che quell'uomo così semplice e sprovveduto non avrebbe mai potuto fare e neppure capire. Il caso è finito poco dopo sul tavolo della Procura di Pesaro. E ieri l'ex assicuratore (difeso dall'avvocato Andrea Casula) è stato rinviato a giudizio con l'accusa di circonvenzione di incapace. Il pm Giovanni Narbone gli contesta decine di finanziamenti e bonifici fatti a suo favore dai conti del 55enne disabile.
Ma anche di essersi appropriato della sua auto. Lo spazzino si è costituito parte civile assistito dall'avvocato Andrea Monsagrati, che ha chiesto 500mila euro di risarcimento. Il gioco è andato avanti per anni, dal 2009 al 2014. Nel corso delle indagini è emerso che l'imputato gestisse i soldi anche di diverse altre persone, investendoli in azioni e simili, ma anche in questo caso da fuorilegge, senza avere il titolo di intermediario finanziario. Ora la vittima è assistita da un amministratore di sostegno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico