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PESARO - Ancora non è stata fissata la data, ma è in programma con l’inizio del nuovo anno la rimozione della tettoia in amianto di un appartamento del centro storico vicino al Liceo artistico Mengaroni.
Il potenziale rischio
Il proprietario dell’immobile dove è stata segnalata, più o meno cinque anni fa, la copertura sospetta che, in caso di sfaldamento dell’eternit potrebbe rappresentare un pericolo per chi vive, studia e lavora nella zona, ha deciso di provvedere all’eliminazione del manufatto.
«Pare che in un pomeriggio di febbraio la scuola rimarrà chiusa dal momento che il padrone di casa intende effettuare la bonifica della tettoia, credo attraverso la completa rimozione», afferma Andrea De Biagi, ex insegnante del Mengaroni che si è sempre battuto per sanare la situazione e prevenire il pericolo della dispersione di polveri killer.
Si sta pianificando la rimozione, vanno presi accordi con la dirigenza scolastica in modo che, quando si effettuerà l’intervento, il liceo sia chiuso per la sicurezza degli studenti e del personale. La situazione è assai delicata, ma il proprietario sembrerebbe deciso a procedere con la bonifica. A questo punto manca soltanto la data. E il contatto con la preside del Mengaroni Serena Perugini che dichiara di non essere stata ancora avvisata di nulla: «La tettoia in amianto non ha niente a che vedere con il nostro edificio scolastico - mette in chiaro -. Tempo fa sono stati fatti dei sopralluoghi da parte dell’Ast 1 per verificare la pericolosità della copertura, ma non abbiamo più saputo niente. Se e quando il proprietario provvederà alla rimozione, credo proprio che qualcuno dirà come dobbiamo comportarci in caso di lavori di bonifica».
Il segnale
Sarebbe un segnale di fondamentale importanza, e auspicabilmente contagioso, l’eliminazione della tettoia in zona Mengaroni, in quanto a Pesaro l’elenco degli avvertimenti caduti nel vuoto è piuttosto lungo. I residenti vicino all’Ipercoop dal 2011 denunciano una struttura a rischio, sono passati 12 anni e la situazione è solo peggiorata. A Villa San Martino, tra via Becci e via Mercadante, nel 2020 i cittadini hanno raccolto le firme e presentato un esposto perché vicino ai capannoni con le tettoie in amianto ci sono un asilo e una palestra. A Muraglia, in via Terzi, uno stabile doveva essere bonificato nel 2014, ci sono state due ordinanze del Comune disattese e il manufatto a rischio è ancora lì. La situazione più allarmante, in ogni caso, è quella dei capannoni Cartoceti. Una copertura di 8.400 metri quadrati di eternit, in mezzo alle abitazioni di Villa San Martino, di fronte a una scuola per l’infanzia, vicino alla palestra Cef Gym e alla concessionaria Diba in via Paganini. Di recente i titolari della fabbrica, che si trova appunto tra via Becci, via Toscanini e via Mercadante, hanno di nuovo coperto le tettoie con la vernice protettiva nei punti in cui l’amianto si è danneggiato, una misura tampone che non dà alcuna garanzia per la salute.
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Corriere Adriatico