OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PESARO - Il contatto che arriva nella loro casa di Milano, dalla regione di cui sono originari li emoziona: Adriana Zandri e Luigi Eusepi, lei insegnante di inglese, lui laureato in matematica e una vita trascorsa in banca, sono saliti agli onori della cronaca nazionale per aver lanciato una proposta che intende richiamare l’attenzione sulla sofferenza dei ragazzi in questo anno di emergenza sanitaria. La signora Zandri è nata ad Ancona e il suo cognome rimanda a una delle famiglie storiche della città. Luigi Eusepi è originario di Sant’Ippolito e la "p" del suo cognome è una indiscutibile indicazione geografica. Ieri, il Corriere della Sera, ha raccolto la loro richiesta: «Vogliamo donare le nostre dosi di vaccino ai nostri nipoti».
«La nostra - racconta Eusepi - è una proposta provocatoria.
Anche la professoressa Adriana condivide questi concetti, lei che ha trascorso la sua vita a scuola: «La pandemia ci tiene lontani dai nostri due nipoti, Anna e Pietro entrambi liceali, molto rigorosi rispetto alle norme di prevenzione ma anche sofferenti per questa scuola che procede a singhiozzo e anche impreparata a fornire un sostegno per tutti, al di fuori della didattica in presenza. Temo che a partire dai più fragili, si possa scatenare la rabbia». E quanto alla scuola, l’insegnamento è rimasto anche nel cuore di Luigi che dopo qualche anno in cattedra a insegnare matematica ha trovato occupazione sicura nel settore bancario. «Da quando sono in pensione - aggiunge Eusepi - mi occupo dell’organizzazione, come volontario del Cuamm- Medici con l’Africa, di un progetto denominato “Prima le mamme e i bambini” che coinvolge 8 Paesi dell’Africa sub sahariana in 24 ospedali in cui attualmente lavorano almeno 300 medici italiani. Seguiamo le donne in gravidanza, durante il parto e nei primi due anni di vita dei bambini con lo scopo di educarli a una sana alimentazione. Il percorso si chiama Mille giorni, perché sono mille i giorni che trascorrono dal concepimento al secondo anno di vita».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico