Fossombrone, panchina rossa vandalizzata. Scarpette buttate vie e messaggio blasfemo senza senso

Sdegnata reazione dei volontari: «Offesa al sentimento comune»

Fossombrone, panchina rossa vandalizzata
FOSSOMBRONE Grave incursione di ignoti contro la postazione allestita lungo la Flaminia dai volontari del rione Piancerreto a Fossombrone per solidarizzare con le iniziative in...

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FOSSOMBRONE Grave incursione di ignoti contro la postazione allestita lungo la Flaminia dai volontari del rione Piancerreto a Fossombrone per solidarizzare con le iniziative in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Le scarpe rosse scaraventate via con rabbia, il messaggio blasfemo scritto su un foglio lasciato sulla panchina rossa rimasta intatta perché era stata ancorata saldamente a terra.  


Colpiti volontari e passanti


Ci sono rimasti male non solo gli animatori del rione ma anche quanti di passaggio hanno visto quella scena per nulla piacevole. «Un atto spregioso, pesante, che non si commenta e che suscita tanto sgomento e dolore» il commento di tutti quanti. Tutto è avvenuto nel volgere di pochi istanti poco dopo le 9 di ieri mattino. L’ora è stata riscostruita per via di una serie di coincidenze di chi è passato per tornare indietro poco dopo. Chi pensava che l’incursione fosse avvenuta di notte si è sentito ancor più amareggiato. Forse qualcuno potrebbe aver visto qualcosa ma riferimenti certi non ci sono. Strano davvero. In quella stessa area viene allestito ogni anno anche il presepe di sagome. E ogni volta c’è qualcuno che porta via o danneggia qualcosa. Difficile ritenere che si tratti della stessa persona. Contro la panchina rossa si è verificato una sorta di attacco isterico preparato a tavolino come conferma il foglio con su scritto “levate sto schifo” con quel che segue (il disegno di una croce e la parola Dio) che nulla ha a che vedere con il contesto.

Il precedente dei presepi


C’è chi pensa ad un sottile legame proprio con i danneggiamenti dei presepi per quanto sia difficile collegare a prima vista i due fenomeni. Il fatto che poi la grave “impresa” sia avvenuta in pieno giorno fa pensare molto. Ancor più per il significato in sé di quanto era stato installato a sostegno di una causa nobile, sentita e partecipata a tutti i livelli. Si leggeva negli occhi degli artefici di quell’allestimento lo stupore prima e l’amarezza poi. Nessuno si sarebbe mai atteso una cosa del genere forse solo apparentemente senza senso.

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Corriere Adriatico