Ospedale e territorio, da 10 anni integrazione non riuscita: il sindaco Petrucci non riceve informazioni e presenta un esposto

Ospedale e territorio, da 10 anni integrazione non riuscita: il sindaco Petrucci non riceve informazioni e presenta un esposto
PESARO - La mancata integrazione tra ospedale e territorio è il vulnus dell’organizzazione attuale della sanità di Pesaro Urbino, da cui muove la riforma in...

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PESARO - La mancata integrazione tra ospedale e territorio è il vulnus dell’organizzazione attuale della sanità di Pesaro Urbino, da cui muove la riforma in itinere della giunta regionale per costituire una nuova azienda sanitaria territoriale, che moltiplichi per 5 su base provinciale l’attuale Asur, incorporando nel Pesarese l’azienda Marche Nord.

Le determine dei direttori

L’esigenza di questa integrazione per la presenza sul territorio di due aziende è avvertita in ambito sanitario almeno da una decina d’anni come documenta il sindaco di Mombaroccio, che ha recuperato determine del 2012 e del 2013 di Asur, Area Vasta 1 e Marche Nord per l’istituzione di 13 dipartimenti interaziendali funzionali che integrassero le reti cliniche e tecnico professionali nella provincia di Pesaro Urbino. Nell’ambito delle sue competenze propositive e consultive sulla sanità, il sindaco Petrucci ha chiesto conto di questi servizi ai vertici sanitari del territorio (Maria Capalbo per Marche Nord e Romeo Magnoni per l’Area vasta 1) e, avendo ricevuto una risposta solamente dalla direzione di Marche Nord non soddisfacente rispetto agli articolati quesiti posti, ha presentato un esposto alla procura della Corte dei conti regionale per la verifica di un eventuale danno erariale in relazione ai compensi corrisposti ai responsabili dei dipartimenti (accertati per i dipartimenti pediatrico, oncologico e del laboratorio analisi).

La dicotomia di gestione

A dispetto della protesta del Pd, a cui è riconducibile la responsabilità politica della filiera istituzionale che creò a suo tempo l’azienda ospedaliera pesarese, il progetto di riforma regionale trova consensi politici, oltre che nel centrodestra che lo promuove, anche a sinistra passando per i 5 Stelle. Ma soprattutto viene salutato con favore, secondo quanto emerso, dalla direzione e dal personale di Marche Nord sul presupposto del superamento della dicotomia di gestione tra Area vasta 1 e azienda ospedaliera. Una separazione che, in particolare, avrebbe aggravato gli effetti della pandemia, soprattutto nella prima fase, scaricando per un mancato filtro territoriale tutte le richieste di cura sull’ospedale di Pesaro e che tuttora contribuirebbe all’altissima mobilità passiva sanitaria del territorio.

La richiesta di informazioni

Significativi, dunque, i rilievi sull’integrazione tra ospedale e territorio, prevista da un decennio, mossi dal sindaco Petrucci, che aveva chiesto ai vertici sanitari, tra le altre domande, «per quanti e quali dei predetti 13 ambiti disciplinari siano stati effettivamente istituiti i dipartimenti funzionali interaziendali» e «se i direttori dei dipartimenti funzionali abbiano assicurato il raggiungimento degli obiettivi».  Forte il disappunto del sindaco alla risposta della direzione di Marche Nord definita «irriguardosa», che in realtà nella forma è garbata ma nella sostanza è elusiva, tanto più per «la felice circostanza - che Petrucci evidenziava nella sua lettera - per cui la dottoressa Capalbo, dopo aver ricoperto il ruolo apicale dell’Area vasta 1 (in tale veste avrà certamente approfondito le problematiche e le criticità della medicina territoriale) è stata nominata direttore generale dell’azienda ospedaliera Marche Nord».

La risposta di Marche Nord

Alla lettera con i quesiti inviata il primo dicembre 2021, la direzione di Marche Nord aveva risposto 6 giorni dopo in un modo risultato reticente, che aveva contrariato il sindaco di Mombaroccio, il quale ha reso noto il suo esposto, presentato nell'aprile scorso, dopo aver letto tre giorni fa il gradimento di Maria Capalbo per la riforma regionale proprio riguardo all’integrazione tra ospedale e territorio.

«Il contesto generale - si legge nella nota firmata dalla direttrice generale Maria Capalbo, dal direttore sanitario Edoardo Berselli e dal direttore amministrativo Antonio Draisci - in cui l’azienda ospedaliera e l’Area vasta 1 si trovano a operare è completamente mutato rispetto alle realtà citate ed enunciate nella missiva, risalenti ad atti e documenti di oltre 10 anni fa. Il contesto sanitario, già mutato con l’approvazione del nuovo piano socio sanitario, di cui alla deliberazione 107 approvata dall’assemblea legislativa nella seduta del 4 febbraio 2020 numero 153, ha subito, con lo svilupparsi dell’emergenza pandemia da Covid-19 e la successiva approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, una così profonda rivoluzione che non solo, come preannunciato, si rende necessario rivedere l’assetto istituzionale della sanità ma si devono ridefinire anche modelli organizzativi e di gestione completamente nuovi che saranno oggetto nella redigenda revisione del Piano socio sanitario del 2020».

«I dipartimenti funzionari interaziendali - precisava la direzione di Marche Nord - sono, nel frattempo, diminuiti sia in numero che operatività rimanendo di fatto in essere solo il dipartimento funzionale interaziendale diretto dal dottor Feisal Bunkeila (direttore della struttura complessa di radioterapia Marche Nord, ndr)».

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Corriere Adriatico