OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FOSSOMBRONE L’ospedale di comunità di Fossombrone è rimasto per 48 ore senza medico: né quello delle cure intermedie, né quello dell’ambulatorio di continuità assistenziale primaria (Acap), ovvero l’ex Punto di primo intervento con una bella differenza al ribasso come struttura concepita.
L’allarme
Sono emersi tanti particolari allarmanti nei giorni del 31 dicembre e primo gennaio che meritano una risposta immediata.
Il piano B
Scatta il piano B: telefonare al 118 per avere un intervento con il medico. La postazione in questo modo resta naturalmente sguarnita. Dal presidio sanitario di Calcinelli arriva un’altra doccia fredda: il medico non c’è (sarebbe in ferire) e tutti i pazienti vengono dirottati a Fossombrone con la conseguenza di un caos che si può immaginare. Dal Comune fanno sapere che quanto è successo è gravissimo e che una realtà del genere non è sopportabile. A questo punto deve entrare in azione la direzione provinciale dell’Ast in modo da conoscere in modo trasparente cosa è accaduto e perché.
Stabilire anche se disservizi del genere avvengono per la prima volta. Indispensabile ribadire che senza un punto di primo intervento il territorio rimane sguarnito completamente. Non si può andare avanti così. Oltretutto facendo finta che non sia successo nulla. L’Acap non può rispondere a tutte le richieste. Deve comunque avere a sua disposizione un medico. Il medico delle cure intermedie non può assentarsi senza essere sostituito.
Le promesse mancate
Troppe le promesse verbali espresse fino ad oggi senza seguito. Gli umori della gente sono neri e forse anche di più. Peraltro non è che le cose vadano meglio nel pronto soccorso di Urbino, che fa difficoltà a far fronte a tutte le richieste che arrivano a ripetizione. Il nuovo anno si apre in maniera poco consolante per la sanità. Troppe nubi all’orizzonte.
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico