Mondolfo, chiama truffatore su Facebook chi l’ha raggirato. Il giudice lo assolve

Chiama truffatore su Facebook chi l’ha raggirato. Il giudice lo assolve
MONDOLFO  Mette in rete la foto dell’uomo che l’aveva truffato e lo insulta. Finisce a processo per diffamazione, ieri la sentenza. Tutto nasce da una trattativa...

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MONDOLFO  Mette in rete la foto dell’uomo che l’aveva truffato e lo insulta. Finisce a processo per diffamazione, ieri la sentenza. Tutto nasce da una trattativa per un’auto Bmw Coupè che un 38enne di Mondolfo aveva cercato di comprare da un 40enne bosniaco. La trattativa si era spinta avanti tanto che erano già stati fatti due bonifici da 9500 e da 4000 euro.  

Ma nonostante questo, l’auto non era mai stata consegnata e gli oltre 13mila euro si erano dematerializzati. Preso dalla rabbia, oltre a sporgere denuncia per la truffa, il 38enne, sotto falso nome, aveva scritto una serie di messaggi in gruppi Facebook con la foto del truffatore e alcune frasi come: «Fate girare, è un truffatore latitante. Molta gente lo vuole morto, i carabinieri sono sulle sue tracce perché si spaccia per venditore di auto». E ancora: «Attenzione, finto venditore abusivo di automobili truffatore e ricettatore nella provincia di Pesaro». Poi l’invito a condividere il post «per evitare che possa truffare altre persone». 


Il tam tam


I commenti hanno girato nei vari gruppi e il presunto truffatore non l’ha presa bene e ha denunciato il cliente. La denuncia per truffa fu archiviata e rimandata al tribunale civile. Mentre il bosniaco nel frattempo avrebbe rimediato alcune sentenze di condanna proprio per dei raggiri. Ieri la sentenza per l’imputato difeso dall’avvocato Vincenzo Blasi che si è appellato a una norma in particolare. Il giudice ha assolto il 38enne per l’articolo 599 del codice penale. In pratica non è punibile chi ha commesso diffamazione nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso. Soddisfazione per l’imputato e per l’avvocato Blasi. Insomma, oltre al danno almeno non c’è stata la beffa. 

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Corriere Adriatico