Mondolfo, l'associazione "Magnafava" sfrattata dai frati francescani del convento di San Sebastiano in parte inagibile

I Magnafava sfrattati dai frati francescani del convento di San Sebastian in parte inagibile
MONDOLFO - «Sfrattati dal convento, siamo pronti al ricorso». L’associazione Magnafava ha ricevuto pochi giorni fa una lettera dall’ordine dei frati...

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MONDOLFO - «Sfrattati dal convento, siamo pronti al ricorso». L’associazione Magnafava ha ricevuto pochi giorni fa una lettera dall’ordine dei frati francescani, custodi dell’antico convento di San Sebastiano a Mondolfo, in cui a causa dei danni provocati all’edificio dagli eventi sismici più recenti (novembre 2022), è stato interdetto l’accesso a tempo indeterminato.

 

Il presidente Armando Tonelli chiarisce la vicenda: «In pratica abbiamo ricevuto questa revoca sull’accesso ai locali del convento nei quali noi come associazione organizziamo la sagra dei Magnafava. Ci sono problemi di inagibilità per i danni riportati alla porta d’ingresso, mentre la chiesa era e resta totalmente agibile anche perché già oggetto dei lavori di restauro e messa in sicurezza nel 2006. Purtroppo – prosegue Tonelli – siamo in una situazione difficile. A breve convocherò il direttivo e vedremo se ci sono possibilità di opporsi a questo provvedimento che ci impedisce di accedere ai locali del convento».

Crepe e fessurazioni

Crepe e fessurazioni sono emerse sulla base dei sopralluoghi e delle perizie che i custodi del convento hanno effettuato. Tra l’altro pochi giorni fa, durante l’ondata di maltempo che ha abbattuto alberi e cornicioni in diverse parti del territorio comunale, una persiana si è staccata dal lato del convento in via San Sebastiano cadendo mentre transitavano alcuni automobilisti tra i quali il parroco di Mondolfo don Emanuele Lauretani. Sul posto era intervenuta la polizia locale per i rilievi. La festa dei Magnafava è uno degli appuntamenti enogastronomici più importanti, insieme alla sagra dei garagoi a Marotta e alla Spaghettata organizzata da Avis. Per la prima volta quest’anno proprio a causa dell’inagibilità del convento, non si sono tenuti i “Fuochi della venuta” dell’8 dicembre. L’associazione Magnafava guidata dal presidente Tonelli non esclude un ricorso.

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Corriere Adriatico