Morì schiacciato al crossodromo: indagati per omicidio colposo il papà di Dovizioso e due commissari di Fano

Mondavio, morì schiacciato al crossodromo: indagati per omicidio colposo il papà di Dovizioso e due commissari di Fano
MONDAVIO - Morì per un incidente al crossodromo di Cavallara, nel Comune di Mondavio: iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo Antonio Dovizioso,...

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MONDAVIO - Morì per un incidente al crossodromo di Cavallara, nel Comune di Mondavio: iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo Antonio Dovizioso, papà del campione di MotoGp Andrea Dovizioso, e due commissari di gara di Fano. Erà il 25 maggio dell'anno scorso, quando il terribile incidente, che costò la vita al 59enne veneto Raffaele Mazzola, funestò la "Riders Factory" della categoria Master


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"Raffaele Mazzola  - spiegano all'agenzia Studio3A-Valore S.p.A - è morto non per le conseguenze della caduta dalla sua motocicletta ma perché schiacciato da quella sopraggiunta alle sue spalle condotta da Antonio Dovizioso, padre di Andrea, il noto campione della MotoGP. E’ questa la conclusione della perizia medico legale disposta dalla dott.ssa Silvia Cecchi, il Pubblico Ministero della Procura di Pesaro che sul tragico incidente di gara del 25 maggio 2019, nel crossodromo di Cavallara di Mondavio, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati lo stesso Antonio Dovizioso e due giudici di corsa. La moglie della vittima, Patrizia, e le tre figlie, Elisa, Laura e Anna, erano e sono perfettamente consapevoli che questo sport comporta rischi per quanti lo praticano, ma sanno anche bene che proprio per questo ci sono una serie di regole e misure per tutelare l’incolumità dei piloti: in particolare, con la bandiera gialla indicante un pericolo imminente, come nel caso di un centauro a terra sulla pista, sono vietati “salti” e sorpassi. E il loro desiderio, da subito, senza voler colpevolizzare nessuno, è stato quello di capire se queste regole nella circostanza fossero state rispettate, se la morte del loro caro si potesse evitare, o se si sia trattato solo di una tragica, inevitabile fatalità. Proprio per fare piena luce sui fatti, quindi, tramite l’Area Manager e responsabile della sede di San Donà di Piave, Riccardo Vizzi, si sono affidate a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che le assiste con l’avvocato del Foro di Padova Alberto Berardi". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico