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FANO - Un parco agri-voltaico, per la produzione di energia elettrica, è previsto nell’area di un’ex cava in zona Torno. Nell’arco di circa tre mesi è il secondo progetto del genere che interessi le campagne fanesi. Ora l’amministrazione comunale è chiamata a valutarne i contenuti per poi comunicare i risultati della sua analisi al Ministero per la transizione ecologica, cui spetta l’ultima parola su questo tipo di impianti, che abbinano il fotovoltaico alla produzione agricola.
Dossier dal Ministero
Martedì scorso gli uffici dell’ente locale sono stati informati dal livello ministeriale che la società Juwi Development, la sua sede legale è a Verona, ha presentato l’istanza per avviare il procedimento della Via, la valutazione dell’impatto ambientale.
L’estensione prevista è di oltre 43 ettari. Questa è inoltre la descrizione degli aspetti tecnici fornita dall’amministrazione fanese: «L’opera per la connessione dell’impianto di collegamento alla rete di trasmissione nazionale della nuova cabina primaria, denominata Fano Sud, consiste nella congiunzione di due raccordi di linea aerea a 132 chiloVolt sull’elettrodotto esistente Fano – Saltara, di un chilometro e 800 metri ciascuno, ricadenti circa per metà nel territorio comunale di Fano e per la restante parte nel territorio di Cartoceto».
In altre parole rientrano nel progetto, oltre all’impianto che è tutto nel territorio fanese, anche una doppia fila di nuovi tralicci per l’alta tensione e una piccola stazione elettrica: il parco agri-voltaico sarà collegato a una linea già esistente e questo è l’aspetto che riguarda in parte anche Cartoceto.
Il vicesindaco Fanesi prudente
Per il momento le reazioni nel Municipio di Fano si mantengono su un tono piuttosto abbottonato: troppo presto per dare giudizi. «Il Ministero – affermava ieri il vice sindaco Cristian Fanesi – ha chiesto il parere degli enti locali, quindi l’amministrazione comunale studierà tutta la documentazione, che è già pubblicata sul sito della transizione ecologica, valuterà tanto la proposta progettuale quanto il contesto ambientale cui si riferisce e infine avvierà alla Regione le proprie considerazioni».
La stessa procedura seguita in precedenza. Sulla spinta della crisi energetica le recenti normative hanno snellito le procedure riguardanti questo tipo di impianti considerati strategici, attribuendone la competenza ultima al livello ministeriale, mentre agli enti locali spettano valutazioni non vincolanti.
Il precedente
Nel caso del precedente progetto su un altro parco agri-voltaico di oltre 45 ettari, sempre al confine tra Fano e Cartoceto ma nell’area fra Carrara e Lucrezia, la Regione ed entrambi i Comuni avevano espresso parere negativo in base a una serie di considerazioni sul possibile impatto: sia economico riguardo all’attività agricola locale sia ecologico-ambientale sia paesaggistico sia urbanistico (distanza minima da edifici sotto vincolo culturale). Il parere negativo è stato comunicato al Ministero, si è in attesa di eventuali sviluppi.
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Corriere Adriatico