Meningite killer, sindaco segnala psicosi "Profilassi fatta. Inutile verificare i pozzi"

Meningite killer, sindaco segnala psicosi "Profilassi fatta. Inutile verificare i pozzi"
ORCIANO - Dopo la morte del bambino per una sospetta meningite a Orciano c'è il rischio psicosi. Il sindaco interviene per rassicurare la popolazione. ...

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ORCIANO - Dopo la morte del bambino per una sospetta meningite a Orciano c'è il rischio psicosi. Il sindaco interviene per rassicurare la popolazione.




"Stiamo vivendo un evento drammatico - afferma Stefano Bacchiocchi -. E' evidente lo stato di disorientamento generale. Ma è necessario che tutti quanti ci rendiamo conto che un fatto scatenante come è stato quello che ha colpito il piccolo e caro Francesco, morto per una sospetta forma fulminante di meningite, non dipende né dall'ambiente né da un virus. E' un qualcosa che è parte stessa dell'organismo. La profilassi preventiva è stata avviata per quelle persone che erano più a stretto contatto con lui. Pur nella tristezza del momento ci corre l'obbligo di comunicare che non servirebbe a nulla far esaminare i pozzi idrici che alimentano le nostre case. Dico questo per essere chiaro. Confido sul fatto che la gente acquisisca fiducia. Sono state chiare le rassicurazioni del personale preposto alla salute pubblica. Tutta la comunità è in lutto".



Giovedì alle 15 nella chiesa di San Cristoforo a Orciano si svolgerà il funerale del piccolo Francesco, che aveva solo 10 anni, dopo l'esame sulla salma svoltosi oggi per verificare la causa della morte (il cui esito è annunciato tra una ventina di giorni). "Era molto attivo a catechismo - ricorda il parroco don Mirco Ambrosini - altrettanto nell'oratorio. Spesso svolgeva anche le funzioni di chierichetto. Un bambino bravo. La mamma Roberta fa parte del direttivo che gestisce l'oratorio. Cerchiamo di essere il più vicino possibile alla famiglia. I bambini del catechismo, in particolare gli amici di Francesco che frequentava la quinta classe della scuola primaria, li abbiano fatti incontrare con due psicologi per affrontare una situazione umanamente molto difficile per tutti". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico