Marotta, in cella un fratelli rapinatore ​alla Notte Bianca. Il blitz per la coca

Marotta, in cella un fratelli rapinatore ​alla Notte Bianca. Il blitz per la coca
MAROTTA - E' ricordata come la rapina della Notte Bianca e ora i carabinieri hanno risolto il puzzle. La Notte Bianca...

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MAROTTA - E' ricordata come la rapina della Notte Bianca e ora i carabinieri hanno risolto il puzzle.

La Notte Bianca dell’agosto 2009 a Marotta venne movimentata da un grave episodio. Due fratelli di origini milanesi, ma residenti a Marotta da tempo, si resero autori di una rapina perpetrata nei confronti di un giovane campano responsabile, come sarà accertato successivamente, del mancato pagamento di una partita di cocaina.

I due fratelli affrontarono B.M. alla presenza di tantissime persone che partecipavano alla “notte bianca” malmenando e strappandogli la catenina in oro che aveva al collo.

I carabinieri di Marotta arrestarono nella flagranza di reato S.M.L. mentre il fratello si rese irreperibile.
In relazione a quell’episodio, che aveva destato molto allarme tra la popolazione marottese, i due fratelli hanno subito tutti i gradi di giudizio al termine dei quali, sempre i carabinieri di Marotta, hanno proceduto all’arresto di S.M.L. 39enne, perché colpito da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro a seguito della sentenza della Corte di Appello di Ancona confermata in Cassazione perché responsabile del reato di rapina aggravata dovendo espiare la pena residua di due anni di carcerazione.
I carabinieri sono arrivati appena in tempo. Hanno intercettato l’uomo con la valigia in mano ed un biglietto aereo per l’Albania.

La vicenda ha avuto altri risvolti giudiziari giacché i due fratelli S.M.L. e S.A. continuarono a minacciare la vittima della rapina tanto che hanno collezionato altre denunce tuttora pendenti presso il Tribunale di Pesaro per i reati di minaccia aggravata, danneggiamento a seguito di incendio e lesioni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico