OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
MAROTTA - Accusati di aver segregato in casa e derubato una 80enne di oltre 500mila euro. Ieri l’istruttoria nel processo che vede imputati una coppia due coniugi di 68 anni e 47 anni, per circonvenzione di incapace e maltrattamenti.
Secondo la tesi dell’accusa dopo esser entrati in casa con l’assenso della proprietaria, avrebbero iniziato una convivenza che tale da portare la donna a interrompere i rapporti con parenti e conoscenti, recludendola in casa anche per giorni.
La anziana sarebbe anche stata spiata con una telecamera fino a creare una situazione di sudditanza tale da iniziare a mettere le mani sul conto corrente, prosciugandone il patrimonio per circa mezzo milione di euro dal 2010 al 2020.
Le indagini dei carabinieri a seguito di una segnalazione di un vicino. Ieri, davanti al giudice monocratico, diversi testi del pm e di parte civile. «Siamo soddisfatti di come sta procedendo l’istruttoria – spiega l’avvocato di parte civile Federico Vallini - i testi hanno confermato le accuse». L’anziana oggi ha un amministratore di sostegno, l’avvocato Andrea Musella.
La difesa degli imputati è rappresentata da Cecilia Ascani: «Sono state testimonianza indirette. Nessuno, a oggi, ha mai visto maltrattare la persona offesa che necessitava di aiuto in casa. Cosa che l’imputato ha fatto per anni trasferendosi con la moglie e il loro bambino a casa dell’anziana, perché aveva bisogno di assistenza continua. Per quanto riguarda la cifra contestata dimostreremo che stiamo parlando di 10 anni di vita e che fino al 2017 la signora era l’unica a operare nel conto corrente bancario e nell’arco di poco tempo aveva fatto dei prelievi importanti».
Corriere Adriatico