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PESARO - Tutto in pochi secondi. Il cielo che diventa nero, che si gonfia di cattiveria, e il vento che inizia a soffiare fortissimo. Poi, il mare che di punto in bianco sale, come fosse un'onda anomale, e arriva a mangiarsi diverse file di ombrelloni: tre in zona Sottomonte, a Pesaro, dove la profondità dell'arenile è più ampia, almeno 6 invece negli stabilimenti di viale Trieste.
Siamo di fronte a un downburst?
L'evento, estremo, forse un downburst (forte corrente d'aria discendente da un cumulonembo, spesso associata a temporali intensi ma non in questo caso), si è verificato da Pesaro a Civitanova, passando per Fano, Falconara, Porto Recanati, Palombina (spiaggia nord di Ancona) e Senigallia esattamente un quarto d'ora dopo Pesaro (a Pesaro l'evento si è sviluppato alle 17.30, a Senigallia alle 17.45).
Il mare invade la spiaggia a Falconara
Una possibile spiegazione
Sulla pagina Facebook "Protezione Civile Marche" (pagina non ufficiale) è stata fornita una spiegazione: «Questo pomeriggio sul litorale da Pesaro ad Ancona si sono avute delle onde anomale che hanno invaso la spiaggia fin quasi a sommergere le prime file di alcuni stabilimenti balneari e scogli frangiflutti. Le onde sono state accompagnate da improvvise raffiche di vento forte che in alcuni casi hanno fatto volare via ombrelloni e altri oggetti.
Qualcuno ha addirittura pensato a un onda di maremoto. In realtà la causa di questo evento è stato il grosso nucleo temporalesco che, dopo aver seminato devastazione e feriti con numerosi eventi di grandine grossa, in Lombardia, Veneto e Emilia nel suo percorso ha fortunatamente imboccato una direttrice centrale sull'Adriatico scendendo lentamente in direzione Sud-Est e senza fare altri danni».
Ondate di calore: allerta fino al 24 luglio
Per tutte le principali città marchigiane rimane confermata su un livello di pericolo (LPP) di livello ROSSO fino a tutto lunedì 24 luglio. Permangono quindi le condizioni forte disagio già presenti che vanno affrontate con cautela riducendo, per quanto possibile, l'esposizione al rischio di colpi di calore.
Corriere Adriatico