Tutto il paese tifa per la figlia coraggio e la giovane mamma che combatte contro una gravissima forma del morbo di Crohn

La figlia Samantha al Sant'Orsola
SAN COSTANZO  - Forza Samantha e forza Susanna. Da San Costanzo un abbraccio corale e virtuale – a distanza, complice le restrizioni anticovid – per sostenere una...

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SAN COSTANZO  - Forza Samantha e forza Susanna. Da San Costanzo un abbraccio corale e virtuale – a distanza, complice le restrizioni anticovid – per sostenere una mamma sancostanzese operata il 13 dicembre per una gravissima forma di morbo di Crohn. Samantha è partita per Bologna per assistere sua mamma Susanna Luzi di 47 anni. Per non farla sentire sola nella prova probabilmente più difficile e importante della vita. Susanna è ancora a Bologna e non sa quando potrà tornare.

 

«Il mese di dicembre per la nostra famiglia è stata un incubo – racconta Samantha, che ha preso temporaneamente casa a Bologna di fianco all’ospedale Sant’Orsola – Prima una serie di incidenti, avvenuti a me e a mio zio. Poi la malattia di mamma che è peggiorata e a dicembre abbiamo deciso di farla operare per provare a risolvere l’infezione che l’aveva colpita in giovane età e che ormai non era più gestibile da casa con le medicine». Susi è seguita con premura e attenzione dall’equipe del chirurgo Gilberto Poggioli che l’ha operata asportandole il tratto di intestino retto colpito dall’infiammazione. La paziente soffre di colite ulcerosa e fra nove mesi dovrà essere di nuovo operata. «In pratica, le inseriranno un nuovo tratto di intestino per permetterle di tornare speriamo a una vita migliore. Ma attualmente – prosegue la figlia - per noi è durissima, perché mamma è davvero molto giovane e vederla soffrire così ci fa stare male. Dopo l’operazione sta affrontando la fase più difficile. I medici sono bravissimi, babbo ci sostiene da casa e vorrebbe venir su anche lui a vedere come sta ma in questo momento faccio io da tramite». Samantha e i suoi genitori, tra l’altro già colpiti da Covid nella prima ondata della pandemia nel 2020, hanno tutti e tre completato la fase di vaccinazione con il richiamo. Sui social e privatamente, sono decine e decine i messaggi che accompagnano la famiglia Rosati in queste giornate che non hanno sosta, tanto forti sono il dolore e l’angoscia. «Quanto vorrei che non fosse successo, e quanto vorrei non scrivere queste righe con il viso rigato dalle lacrime. Riusciremo a vincere anche questa dura e lunga battaglia, e lo faremo insieme», ha scritto Samantha sul suo profilo Facebook dal letto dell’ospedale nel reparto di chirurgia del nosocomio emiliano. 



Per Susanna e Samantha tante preghiere e messaggi. Un’amica le ha scritto: «Ho letto il tuo post, vi ho pensato tanto, so cos’è la malattia e ancor di più conviverci, ti cambia tutto improvvisamente non sei più tu, la tristezza diventa tua amica. La cosa fondamentale è la vicinanza dei tuoi cari, sei l’ossigeno per la tua mamma, la linfa vitale, non farle mancare mai il tuo splendido sorriso. Fate progetti insieme, parlate del futuro, evita i discorsi tristi e tienila lontana da chi si ostina a parlare del male. La positività di chi sta accanto a un ammalato vale più della cura stessa. Tutto passa, servono coraggio, pazienza e confidare nell’aiuto di Dio» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico