Era in malattia ma giocava a tennis e suonava il basso in una band. Condannato a 9 mesi agente pesarese della Polaria

Un'aula di tribunale
RIMINI  - Giocava a tennis e suonava il basso in una band mentre era in malattia perché affetto da una “lombosciatalgia sinistra”. L’agente pesarese,...

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RIMINI  - Giocava a tennis e suonava il basso in una band mentre era in malattia perché affetto da una “lombosciatalgia sinistra”. L’agente pesarese, in forza alla Polaria di Rimini con la carica di assistente capo all’aeroporto Fellini, è stato condannato a 9 mesi, con la sospensione della pena, perché ritenuto colpevole di assenteismo.

 

Il 48enne, nato a Pesaro ma residente a San Savino di Montecolombo, era stato arrestato dopo diversi mesi di indagine nel dicembre del 2017 in seguito all’ordinanza emessa dal gip Sonia Pasini su richiesta del pm della Procura della Repubblica di Rimini Davide Ercolani. A scoprirlo erano stati i suoi colleghi della Polaria, anche grazie ad alcune telecamere posizionate nel circolo tennis in cui l’agente si allenava e giocava. Il 48enne, iscritto alla Federazione tennis, secondo le ricostruzioni, mantenendo il suo stipendio durante la malattia aveva partecipato a diversi tornei di tennis.

Secondo l’accusa il poliziotto aveva simulato patologie dovute a cause di servizio ottenendo lunghi periodi di malattia, con l’idea di essere prepensionato e ottenere un indennizzo da parte del Ministero dell’Interno. Le lunghe assenze erano iniziate dal 2 gennaio 2015, poi era tornato al lavoro pur con diverse limitazioni legate ai suoi presunti problemi alla schiena. Tutte patologie che secondo l’accusa l’agente «avrebbe simulato ed aggravato reiteratamente in modo da trarre in errore le autorità sanitarie»

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Corriere Adriatico