Pesaro, tetto sfondato con le mazze per rubare 25mila euro di monete

L'azienda Liomatic di Pesaro
PESARO - Un buco nel tetto nottetempo e calarsi con una scala pur di rubare e andarsene con il bottino. E’ l’ultimo episodio legato a una recrudescenza di furti che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Un buco nel tetto nottetempo e calarsi con una scala pur di rubare e andarsene con il bottino. E’ l’ultimo episodio legato a una recrudescenza di furti che desta preoccupazione e allarme sociale. Più bande organizzate che agiscono sul territorio con obiettivi diversi (case, ville e aziende), ma pronte a tutto. Ladri che spesso vanno a colpo sicuro, come nel caso del furto di oltre 40mila euro (ma forse anche di più) in contanti, contenuti in una valigetta, avvenuto giovedì sera nel quartiere Loreto.


Poche ore dopo un altro colpo questa volta non in appartamento ma in azienda. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale alla notte tra giovedì e venerdì, precisamente ai danni della Liomatic, un’azienda di distribuzione automatica di bevande, caffè, snack e merendine. La società è nazionale ed è ramificata in tutta Italia grazie al franchising. Il colpo è avvenuto nella sede pesarese di via Mario Ricci, nella zona industriale attigua al casello autostradale detta degli “sminatori”. Qui la banda organizzata ha agito con un copione preciso. È salita sul tetto del fabbricato e ha praticato un foro a colpi di mazza, sfondandolo. Poi hanno calato una scala di cui erano provvisti e sono scesi negli uffici prendendosela apparentemente con calma. 

All’interno un bottino ingente e secondo fonti investigative si aggirerebbe sui 25 mila euro, tutte in monete.  Di certo un colpo da professionisti che sapevano dove e come colpire. 
  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico